La premier Giorgia Meloni, dopo aver partecipato a Bruxelles al Consiglio europeo straordinario, ha tenuto quello che Palazzo Chigi è abituato a chiamare un "punto stampa". Queste, in breve, le risposte della premier ai giornalisti.

Finanziamento all'Ucraina

"Abbiamo lavorato molto per una soluzione a 27. Abbiamo portato a casa una soluzione a 27 e quindi diciamo una volta tanto possiamo dirci che siamo molto soddisfatti di come sono andate le cose. Non era facile, noi siamo sempre stati convinti che una soluzione a 26 sarebbe stato un problema, un precedente pericoloso. ...Negli incontri con il primo ministro ungherese, chiaramente, io ho lavorato cercando di portare a un punto che ci consentisse di non dividere l'Europa in un momento come questo. Perché noi abbiamo altri problemi. In Europa bisogna saper dialogare con tutti e credo che quello che è accaduto nelle ultime ore dimostri che, quando ho sempre sostenuto che non puoi pensare di risolvere i problemi parlando con due o tre persone, non sbagliavo". 


Caso Ilaria Salis

"Il tema di un'eventuale detenzione in Italia va discusso quando sapremo come va il processo. Ho sentito molte parti di dibattito in Italia, ma devo segnalare che a differenza di quello che spesso è stato scritto in Italia, anche in Ungheria c'è l'autonomia dei giudici [un'affermazione che potrebbe concorrere com barzelletta del secolo, ndr]. Quello di cui posso parlare oggi con il primo ministro ungherese è che ai nostri connazionali venga garantito un trattamento di dignità, di rispetto e un giusto processo. Mi permetto di dire anche un veloce processo, nel senso che mi ha colpito che chiaramente si sia aperta l'udienza, chiusa e rinviata a maggio. Spero che su questo si possa fare magari qualcosa di più, per il resto, però, né io, né Orban possiamo entrare oggi nel giudizio di quello che compete alla magistratura. Se siano stati garantiti i diritti del detenuto? È quello che stiamo chiedendo di verificare. Sul tema delle immagini che abbiamo visto segnalo che non è un trattamento – presumo – riservato a questo detenuto. Accade in diversi Stati, anche occidentali, che i detenuti vengano portati così in tribunale. Non è il nostro costume, noi non lo facciamo, sono immagini che da noi chiaramente impattano, ma negli altri Stati sovrani, anche occidentali, funziona così". 

Protesta degli agricoltori

"Io sono un leader politico di un partito che in Europa ha votato contro la gran parte delle questioni che oggi giustamente gli agricoltori pongono. Penso che si sia sbagliato molto da questo punto di vista. Quando abbiamo detto che la transizione ecologica non doveva essere una transizione ideologica e che noi non dovevamo scambiare la sostenibilità ambientale con la sostenibilità economica e sociale, oggi cominciamo a vedere i risultati. Chiaramente è un problema che l'Italia ha affrontato perché noi abbiamo fatto un lavoro in un anno molto importante sul mondo agricolo. Ricordo solamente che abbiamo portato da 5 a 8 miliardi le risorse del Pnrr destinate al settore agricolo, che abbiamo istituito un fondo da 300 milioni per aiutare le aziende agricole a combattere l'emergenza climatica".

Anche oggi Meloni butta la palla in tribuna per giustificare la sua imbarazzante amicizia con Orban e per scaricarsi dalle responsabilità per quanto riguarda le proteste degli agricoltori, il cui principale problema è rappresentato dalla concorrenza dei prodotti coltivati all'estero e dai prezzi imposti dalla filiera della grande distribuzione... gli aggravi di costo dovuti alla transizione ecologica sono la goccia che ha fatto traboccare il vaso.