In Europa League, la Lazio pareggia e il Napoli vince (quasi) senza affanno. 

All'olimpico la squadra di Sarri non riesce ad andare al di là di un pareggio senza reti contro i francesi del Marsiglia, dopo una discreta partita che ha visto spesso impegnati i portieri delle due squadre, Pau López e Thomas Strakos. Da non dimenticare, anche, il palo colpito nella ripresa da Ciro Immobile.

Nel Gruppo E, la Lazio è adesso seconda a 4 punti, davanti a Marsiglia (3) e Lokomotiv Mosca (1). Guidano la classifica con 7 punti i turchi del Galatasaray.


Arrivano tutte nella ripresa, negli ultimi 15 minuti di gara, le tre reti grazie alle quali il Napoli ha sconfitto il Legia Varsavia per 3-0. A dare il via alle marcature Lorenzo Insigne con un bel gol in controbalzo, Seguono poi le reti  di Victor Osimhen e di Matteo Politano.

Una vittoria importante, quella degli azzurri, perché consente al Napoli di portare a -2 il distacco che lo separa dal Legia, 6 punti, che continua ad essere in vetta alla classifica. Con lo stesso punteggio del Napoli il Leicester, mentre lo Spartak Mosca è ultimo con 3 punti.


Ma il risultato più clamoroso di giovedì è stato la sconfitta della Roma per 6-1 in Conference League subita in trasferta dai norvegesi del  Bodø/Glimt, la prima volta in cui José Mourinho (1008 panchine all'attivo) subisce sei gol in unna sola partita.

Il Bodø/Glimt va sul 2-0 nella prima frazione di gioco con Erik Botheim e Patrick Berg, ma Carles Pérez accorcia al 28'. Nella ripresa tutti ipotizzano una rimonta della Roma, ma l'undici di Kjetil Knutsen gioca la gara della vita e segna altre quattro volte con Botheim, Ola Solbakken (2) e Amahl Pellegrino.

Nel Gruppo C, adesso è il Bodø/Glimt in testa alla classifica con 7 punti, davanti alla Roma con 6 che precede Zorya Luhansk (3) e CSKA Sofia (1).


Lasceranno il segno le parole di Mourinho nel dopo partita, riportate di seguito (fonte AS Roma).

Una sconfitta gravissima, di chi è la responsabilità?“Mia. Ho deciso io di giocare con questa squadra. La responsabilità è mia. Ovviamente l’avevo fatto con una buona intenzione, doppia. Da un lato, dare l’opportunità di giocare a gente che lavora tanto e che non gioca tanto. Dall’altro lato, considerate la nostra rosa e tutte le partite che dobbiamo disputare, fare riposare gente che gioca praticamente sempre. Su un campo artificiale, e in queste condizioni climatiche, avevo deciso di far riposare tanti uomini. Poi, abbiamo perso contro una squadra che ha più qualità di noi. È semplice. La squadra principale del Bodo è più brava della nostra che ha iniziato la partita”.  

Quindi non è una questione di mentalità, di approccio, di avere sottovalutato la partita, bensì tecnica? “Guardi, se potessi giocare sempre con gli stessi uomini, lo farei. Credo che farlo sia però un grande rischio, perché c’è una differenza significativa in termini qualitativi tra un gruppo di calciatori e l’altro. E in una gara della fase a gironi, con 6 partite e 6 punti già acquisiti e altre due gare da giocare a Roma, avevo deciso di fare questi cambi. Sapevo dei limiti di qualcuno dei nostri giocatori, non è nulla di nuovo, ma ovviamente mi aspettavo una risposta migliore. Ma come la decisione è mia, così come lo è la responsabilità”.

C’è il rischio che lasci una ferita una sconfitta di queste proporzioni? “Una ferita la lascia sempre. Non ho dubbi. Però ho già parlato nello spogliatoio con i giocatori, sono stato onesto con loro. Magari non posso esserlo con voi, non posso aprirmi, perché cerco di parlarne nell’intimità della famiglia. Una bella famiglia. Una famiglia molto forte dal punto di vista dell’empatia, dell’amicizia. Però non l’avevo mai nascosto, sapevo che la squadra aveva tanti limiti: un conto è la squadra di dodici, tredici giocatori e un’altra sono gli altri. La cosa positiva è che adesso almeno nessuno di voi mi chiede più perché giocano sempre gli stessi”.

Domenica non si può sbagliare con il Napoli, a questo punto. “Non si può sbagliare mai, si può sbagliare sempre. Questo è il calcio. Però la nostra squadra principale, diciamo così, sta giocando bene, meritava più punti di quelli che abbiamo in classifica, ma giocando sempre bene, con una grande mentalità. E domenica scenderemo in campo con questa mentalità. Ovviamente, con il peso di una sconfitta che definirei storica”.

Lei non aveva mai preso sei gol in carriera.“Sì, lo so, ma il problema non è tanto quello che sento io. Questa sconfitta con 6 gol non è tanto per me, quanto per i ragazzi”.

Se la Società le chiedesse delle spiegazioni, quali darebbe?“Una spiegazione normale, con qualcosa che ho già detto in privato. Anche prima del 6-1. Non è il 6-1 che mi fa dire qualcosa che ho già detto internamente e che non ho mai voluto rivelare pubblicamente. Cercherò di continuare a far restare queste cose il più possibile chiuse, senza dirle fuori”.