Nell'ultimo appuntamento di incitamento all'odio trasmesso da Matteo Salvini, il primo ministro dell'Interno (ormai questo è il suo attuale incarico, avendo acquisito di fatto anche l'incarico da premier) ha lanciato un messaggio in perfetto stile mafioso a Roberto Saviano.

Prima di concludere il video, oramai ansimando a dimostrazione di uno scarso stato di forma, Salvini ha prima mandato uno dei sui "bacioni" ironici a Saviano - citato per ultimo in un elenco di suoi nemici - e poi ha parlato di revisione dei criteri di assegnazione delle scorte, facendo intendere un giro di vite al riguardo, naturalmente senza dimenticare che tutto verrà deciso dagli uffici competenti e che lui non avrà voce in capitolo.

Come non credergli!


È quasi inutile ricordare l'oramai assodata inadeguatezza nel ricoprire un incarico istituzionale da parte di Salvini, che confonde il ruolo di ministro con quello di segretario di partito. E ancor di più lo diventa pensando che chi lo vota, invece di dolersene e scandalizzarsi, se ne compiace e lo applaude.

Rimane da chiedersi se costoro siano più stupidi o solo più ignoranti.