“L’inferno dell’incontinenza” è il sottotitolo della seconda edizione del “Libro Bianco sull’incontinenza”, un’opera completamente rinnovata e aggiornata ed ancora più rispondente alle questioni legate all'incontinenza urinaria e fecale. Si tratta di un volume di facile lettura e comprensione, pensato e rivolto in maniera diretta a pazienti, familiari, professionisti della salute (Medici, Infermieri, Ostetriche, Fisioterapisti), Istituzioni e mondo dell’informazione, ma anche a semplici curiosi interessati all’argomento. L'obiettivo è quello di informare e sensibilizzare l'opinione pubblica e le Istituzioni sul tema dell’incontinenza, alla sua prevenzione e alle diverse opzioni terapeutiche oggi disponibili.
Nessuno, oggi, può dire con certezza quante persone siano affette da incontinenza urinaria e/o fecale. L’incontinenza urinaria, in particolar modo, può manifestarsi a qualsiasi età: colpisce principalmente le persone anziane e le donne, anche in giovane età, e non risparmia nemmeno i più piccoli, i bambini in età prepubere. La perdita incontrollata di urina e/o di feci costringe spesso chi ne è affetto a dure limitazioni, come ad esempio, una ridotta assunzione di liquidi e la riduzione degli spostamenti quotidiani in luoghi con scarsa disponibilità di servizi igienici, a ciò si aggiunge l’uso di ausili assorbenti monouso (pannoloni, assorbenti) indossati tutto il giorno e la paura di bagnarsi in pubblico o di emanare un cattivo odore. Il tutto genera nella persona affetta da incontinenza bassa autostima, ansia, sentimenti di imbarazzo e di umiliazione, tutti fattori che incidono pesantemente sui rapporti sociali, nella vita di coppia, anche a livello sessuale, e quindi sulla qualità della vita. Si ribadisce con forza che l'incontinenza, se affrontata in modo adeguato, può essere trattata con successo o tenuta efficacemente sotto controllo.
E’ fondamentale porre la persona nelle condizioni di conoscere il suo disturbo e le opzioni terapeutiche oggi disponibili per il trattamento del disturbo stesso. Una delle possibili opzioni terapeutiche è rappresentata dalla riabilitazione del pavimento pelvico, costituita da un insieme di tecniche non invasive e non dolorose. La terapia riabilitativa rappresenta una valida opzione terapeutica per il trattamento dell’incontinenza ed è indicata dalle linee guida dell’International Continence Society come primo approccio terapeutico per la cura dell'incontinenza urinaria. Dovrebbe essere la prima opzione terapeutica per risolvere il problema dell’incontinenza urinaria non neurogena. Se la disfunzione, di grado lieve o moderato, è già presente occorre intraprendere un percorso riabilitativo individuale e mirato che tenga conto della complessa eterogeneità delle problematiche da trattare, ciò consente anche di selezionare tutte quelle persone che nei casi più gravi e complessi necessitano di un trattamento di tipo chirurgico. La popolazione va informata sulle attuali prospettive di trattamento e sensibilizzata a rivolgersi al proprio medico di medicina generale o ad un medico specialista riferendo la presenza di disturbo caratterizzato dalla perdita involontaria di urina e/o feci.
È importante promuovere e diffondere una “corretta informazione a 360° sul tema dell’incontinenza”, sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere un ruolo attivo, partecipe e responsabile del cittadino, questo è vantaggioso sia per il cittadino stesso, con un evidente guadagno in termini di salute e benessere psicofisico, sia per il Sistema Sanitario Nazionale per il significativo risparmio ottenibile con un accorto investimento nella prevenzione primaria e secondaria cui si riconosce un ruolo centrale nella riduzione dei fattori di rischio relativi all'insorgenza dell’incontinenza.
Dott. Matteo Bruno Comitato Scientifico