Il reportage del giornale britannico The Economist racconta quello che pubblicamente i cittadini ucraini temono di dire: che sono stanchi e scontenti del proprio governo e di come li tratta.
Aver silenziato i media ostili e messo fuorilegge i partiti di opposizione è stata la mossa di Zelensky per scoraggiare totalmente chi vuole criticarlo. Ma la situazione si sta esasperando al punto da far cadere i timori e le riserve.
La moglie di un veterano della difesa di Avdiivka, persa dalle forze ucraine, spiega che il marito è allo stremo e che i suoi commilitoni pensano al suicidio o alla diserzione. Lo dicono anche altri: chi è al fronte da uno o due anni non ce la fa più e vuole scappare, portandosi dietro però i traumi che gli fanno odiare i concittadini renitenti alla leva e coloro che sono scappati all’estero.
Purtroppo chi è già dentro non riceve mai la comunicazione di quando potrà fare una pausa o eventualmente abbandonare le fila dell’esercito se il suo contratto di servizio è terminato. È il caso del giovane Serhii Hnezdilov, arruolatosi volontario per tre anni nel 2019. Oggi il suo contratto è ampiamente finito, ma non viene congedato e nemmeno gli dicono se lo sarà.
Lui non ha paura di protestare apertamente e di chiedere conto di tutto ciò. Era un attivista filo-europeo, ma oggi si ritrova disilluso e amareggiato dalle promesse di un’Ucraina che diventerà una “democrazia europea”. Poi c’è Inna Sovsun, deputata del partito liberale europeista Holos.
Nonostante sia una parlamentare e sia pure stata anche viceministro, non riesce a ottenere informazioni sicure sull’ex marito e sull’attuale compagno, entrambi nell’esercito. Il primo è stato mobilitato all’improvviso, praticamente per strada, il secondo è partito volontario. Entrambi però non sanno quando torneranno.
La Sovsun conduce una battaglia parlamentare per dare certezze e un trattamento più degno agli altri ucraini nelle loro condizioni. Sullo sfondo ribolle il problema dei renitenti e dei fuggitivi, nonché di coloro che pagano per essere esentati dalla leva.
Il senso di ingiustizia e di egoismo sta lacerando la società ucraina. A dirlo sono gli ucraini stessi.