"Ricorreremo in Cassazione... Non è stata una grandissima sorpresa. ... Leggendo l'istanza, con questo tipo di impostazione e con la necessità ribadita dal Riesame di non interferire sull'attività politico-amministrativa, l'unica soluzione che taglierebbe la testa al toro sarebbe quella delle dimissioni, ma il solo fatto che ci sia un provvedimento almeno in parte atteso non costituisce di per sé automaticamente alcun presupposto per cambiare qualsiasi cosa. Toti si difende come la Costituzione gli permette. Valuterà le scelte politiche da fare che non sono di natura personale, ma collettive. Questo provvedimento pesa, ma può essere impugnato. La nostra prospettiva risponde alle esigenze personali di Toti sotto il profilo del processo penale, ma anche alla responsabilità che gli elettori gli hanno conferito per la gestione della Liguria: saranno prese delle decisioni tenendo conto di tutte e due queste cose. Toti sta finendo di leggere le 33 pagine. Non credo abbia già maturato prospettive future, certamente il provvedimento sarà valutato sotto tutti i profili. Per quello che ne può scaturire sotto il profilo delle scelte politiche è una decisione che merita ponderazione".

Queste alcune delle dichiarazioni dell'avvocato Stefano Savi, difensore del presidente della regione Liguria, Giovanni Toti, rilasciate a caldo dopo che un paio di giorni fa il Tribunale del riesame ha ritenuto dovuti gli arresti domiciliari al suo assistito che, pertanto, rimane "recluso" nella sua casa nel comune di Ameglia, non certo in una cella sovraffollata del carcere di Marassi.

Dopo aver letto la sentenza, Toti ha scritto al suo avvocato una lettera che il legale ha prontamente girato ai media:

"Oggi per me la poltrona di presidente è maggiormente un peso che un onore. ... Forse sarebbe stato più facile, fin da subito, sbattere la porta, con indignazione, al solo sospetto mosso sul mio operato. ... Vedo come una liberazione, oggi, poter ridare la parola agli elettori (che a suo dire sapranno giudicare il suo operato e sceglieranno un'amministrazione in continuità con quella attuale). Non vedo l'ora".

Però...

"la presidenza di una Regione non è un bene personale. È un patrimonio collettivo".

Per questo chiede che i magistrati gli diano il via libera a un nuovo giro di incontri politici, tra cui potrebbe esserci anche il vicepremier Matteo Salvini,

"per parlare di futuro. E le scelte che faremo saranno prima di tutto per il bene della Liguria, a cui oggi tutta l'Italia dovrebbe guardare con grande attenzione"."Ho capito benissimo che cosa mi viene addebitato. ... Pur non essendo d'accordo con l'accusa, evidentemente eviterei di farmi accusare nuovamente della stessa cosa. [Altrimenti] caro avvocato, offrirei alla tua difesa un'opportunità in più, quella di chiedere la non punibilità per infermità di mente".



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