L'anniversario dell'elezione del socialista Sandro Pertini alla presidenza della Repubblica il 9 luglio del 1978, quaranta anni fa, è stata ricordata da Sergio Mattarella in un messaggio il cui testo è riportato di seguito.
«Dopo essere stato eletto con una maggioranza amplissima, il 9 luglio di quarant’anni fa Sandro Pertini assumeva la carica di Presidente della Repubblica giurando fedeltà a quella Costituzione per la quale aveva combattuto e che lui stesso contribuì a elaborare.
L’elezione di Pertini avvenne in una delle stagioni più travagliate nella storia della Repubblica, mentre la società era attraversata da mutamenti profondi e l’attacco del terrorismo toccò il cuore delle istituzioni seminando morte tra uomini giusti servitori dello Stato.
Il Presidente Pertini seppe interpretare i sentimenti di unità dei cittadini e mostrare a tutti, in primo luogo ai giovani, come solo salvaguardando e rafforzando i valori democratici sia possibile tenere insieme l’aspirazione alla libertà con quella alla giustizia sociale.
Pertini era stato Ufficiale dell’Esercito nella Grande Guerra. Da militante antifascista aveva conosciuto il carcere e l’esilio. Poi, con la sua tempra di combattente democratico, divenne uno dei più prestigiosi e autorevoli comandanti partigiani. Attraversata da protagonista la storia del ‘900, Pertini fu un Costruttore, un Padre della Repubblica.
Un uomo e uno statista coraggioso, animato da forte passione politica e capace di cercare il bene comune, insieme a personalità e forze che rappresentavano idee diverse, perché il cammino verso il progresso richiede piena consapevolezza degli interessi dell’intera comunità.
Nel suo discorso di insediamento affermò di sentirsi "tutore delle garanzie e dei diritti costituzionali dei cittadini", di essere "Presidente di tutti gli italiani". Con la sua testimonianza riuscì a dare un senso forte e attuale alla parola "Patria", mostrandola come segno di identità e di unità verso ideali condivisi e universali, come quelli che il Presidente Pertini ebbe a indicare: "Si svuotino gli arsenali, si colmino i granai".
Il suo esempio e il suo insegnamento costituiscono un contributo importante al patrimonio morale del nostro Paese».