Oggi a Roma ho incontrato la Consigliera Speciale del Segretario Generale ONU Stephanie Williams per aggiornarci sulla situazione in Libia. Su questo dossier l'Italia continua a lavorare con il massimo impegno: le priorità sono la sicurezza nel Mediterraneo, la stabilità libica e il rispetto dei diritti umani."Farsi carico degli altri" è, del resto, il messaggio che appena ieri ha ribadito Papa Francesco, e anche in Libia è urgente affrontare le continue violazioni dei diritti umani. Un obiettivo che rimane al centro dell'azione dell'Italia.Riusciremo a fronteggiare questa tragedia solo restando uniti, con il massimo coinvolgimento dell'Unione Europea e con la collaborazione dei nostri partner internazionali. Manteniamo alta l'attenzione.

È quanto ha scritto questo lunedì il ministro degli Esteri Di Maio, riallacciandosi all'intervento di Bergoglio in tv alla trasmissione Che tempo che fa. 

È lo stesso Di Maio che già allora faceva parte dello stesso governo che nell'estate dello scorso anno presentava la richiesta (poi approvata dal Parlamento) di rifinanziare la missione in Libia, stavolta con 10 milioni di euro per continuare ad equipaggiare la Guardia costiera di Tripoli, nonostante l'Oim avesse ribadito ciò che ormai è noto a tutti, cioè che "i migranti che vengono rimpatriati in Libia [dalla Guardia costiera libica, ndr] sono soggetti a detenzioni arbitrarie, estorsioni, sparizioni e atti di tortura", oltre che sbarcati in un porto che non può in alcun modo – in base al diritto umanitario internazionale – definirsi "sicuro", per essere infine ricondotti in centri di detenzione non ufficiali presenti nel paese... i lager di cui parlava il Papa.

Ma per Di Maio, adesso, è importante restare uniti (con chi e perché non è dato sapere), con il massimo coinvolgimento dell'Unione Europea (che al di là delle dichiarazioni di facciata non ha fatto nulla di concreto in soccorso dei Paesi del sud Europa che devono affrontare la crisi migratoria dal nord Africa), mantenendo alta l'attenzione... qualunque cosa abbia voluto dire.

Questi sono gli statisti che fanno grande il nostro Paese.