Va detto che Romani Prodi, come politico, ha sempre dimostrato - nelle sue esperienze parlamentari - di essere assolutamente scarso, non in grado di gestire e prevedere le conseguenze di ciò che, di volta in volta, andava apparecchiando. Al contrario - forse anche con un po' di fortuna, come lui stesso ha ammesso - i fatti hanno sempre dimostrato che come tecnico ci ha sempre saputo fare, ottenendo immancabilemente - giusti o sbagliati, in base alle convinzioni di ognuno - gli obiettivi economici che si era prefissato.

Perché questa premessa? Per sottolineare che, stavolta, in veste di politico, ha espresso un'opinione che non è giusta, ma addirittura sacrosanta.

Intervistato a Napoli a La Repubblica delle Idee, sulle candidature di tanti leader politici alle prossime elezioni europee - tra cui quella della segretaria del Pd Elly Schlein - ha dichiarato:

"A me, onestamente, per quello che sta succedendo vuol dire proprio che non mi da retta nessuno. Se ragioniamo un pochino con il buon senso, ma perché dobbiamo dare il voto a una persona che di sicuro, se viene eletta, non va al Parlamento europeo? Sono ferite della democrazia che scavano il fosso e per cui la democrazia non è più amata. Riguarda tutti, da Meloni a Schlein. In questo modo non si può sostenere che la democrazia sia un sistema al servizio del popolo, perché in quel caso il popolo non c'entra niente: vota per uno e ci va un altro".

È uno dei tanti motivi per cui le persone che conservano ancora un po' di materia grigia non vanno più a votare. Stavolta, il Prodi politico si merita un dieci.