Il 7 novembre 2024, la Commissione Europea ha riaffermato il suo impegno per i diritti delle persone con disabilità, puntando a un’Europa più inclusiva con l’attuazione della Strategia Europea per la Disabilità 2021-2030.

L’obiettivo chiave di questa iniziativa è assicurare un’Unione dell’uguaglianza, come espresso dal piano avviato il 3 marzo 2021, che si ispira alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (UNCRPD).

L’impegno è chiaro: rendere l’Europa accessibile a tutti, senza discriminazioni legate a genere, etnia, religione o disabilità, e sostenere una partecipazione piena alla vita sociale ed economica per tutti.

Un impegno per abbattere le barriere
Il piano della Strategia Europea per la Disabilità 2021-2030 mira a eliminare le barriere che ostacolano la partecipazione delle persone con disabilità alla vita sociale ed economica. Questo richiede un’azione congiunta tra le istituzioni europee e i singoli Stati membri, che devono adottare politiche integrate per raggiungere gli obiettivi di inclusione.

Un esempio concreto di come la Commissione Europea risponda alle esigenze dei cittadini disabili è dato dalla recente attenzione rivolta alla petizione 0681/2022 presentata da Marco Farinelli, cittadino italiano con grave disabilità psichica. Farinelli, laureato in scienze politiche con un Master of Arts presso la University of Pennsylvania, ha richiamato l’attenzione sul rispetto della Convenzione ONU in Italia, chiedendo che le misure di supporto siano realmente efficaci e in linea con gli standard internazionali.

La voce dei cittadini: l’appello di Marco Farinelli
Nella sua petizione, Marco Farinelli ha sottolineato la necessità di garantire un livello di vita dignitoso e una protezione sociale adeguata per le persone con disabilità, evidenziando le carenze delle politiche attuali in Italia.

La riforma italiana che ha introdotto l’Assegno di Inclusione (AdI), sostituendo il Reddito di Cittadinanza, è stata criticata da Farinelli per essere meno efficace nel contrastare la povertà, soprattutto tra i cittadini più fragili.

“Questa battaglia contro l’assistenzialismo lascia fuori proprio i più fragili,” ha dichiarato Farinelli, sottolineando come la recente Carta di Solfagnano, pur ispirandosi alla Convenzione ONU, consideri tutti i disabili occupabili. “I grandi esclusi sono i disabili al 100% inabili al lavoro, come me, e cioè circa 3 milioni di disabili gravi che non possono che vivere di assistenzialismo,” ha aggiunto. Per queste persone, Farinelli ribadisce l’importanza di misure di assistenza che non li obblighino a una partecipazione lavorativa impossibile.

L’analisi della Commissione Europea e le prospettive future
Il recente Pacchetto di Primavera pubblicato dalla Commissione Europea nel semestre europeo ha analizzato le conseguenze dell’Assegno di Inclusione in Italia, mettendo in evidenza come questa misura possa portare a un incremento della povertà assoluta dello 0,8% e della povertà infantile dello 0,5%. Tali dati mostrano come, rispetto al Reddito di Cittadinanza, l’Assegno di Inclusione rappresenti un passo indietro nell’assicurare adeguato supporto sociale alle fasce più deboli.

Di fronte a questa situazione, la Strategia Europea 2021-2030 intende promuovere misure che favoriscano la vita indipendente delle persone con disabilità, incentivando la loro partecipazione alla vita della comunità. La visione europea punta a un futuro equo e accessibile, dove ogni individuo possa dare il proprio contributo.

Prossimi passi per un’Unione dell’uguaglianza
Nel marzo 2025, la Commissione Europea rappresenterà l’Unione Europea nei “dialoghi costruttivi” organizzati dall’ONU, un’occasione fondamentale per ribadire l’impegno a favore delle persone con disabilità e rafforzare la collaborazione con i Paesi che hanno ratificato la Convenzione.

La Strategia 2021-2030 non si limita a promesse, ma prevede azioni concrete, mirate a combattere la discriminazione e a garantire pari opportunità. L’obiettivo è creare un’Europa inclusiva, dove nessuno venga lasciato indietro, e rispondere alle aspettative dei cittadini europei come Marco Farinelli, che chiedono giustizia sociale e inclusione reale.

Con un impegno proattivo, la Commissione Europea dimostra di voler costruire un’Unione dell’uguaglianza, attuando misure che permettano a ogni cittadino di partecipare pienamente alla società e vivere una vita dignitosa.