Con il termine genocidio armeno, talvolta olocausto degli armeni o massacro degli armeni, si indicano le deportazioni ed eliminazioni di armeni perpetrate dall'Impero ottomano tra il 1915 e il 1916, che causarono circa 1,5 milioni di morti. Tale genocidio viene commemorato dagli armeni il 24 aprile.

Il genocidio del Ruanda fu uno dei più sanguinosi episodi della storia dell'umanità del XX secolo. Secondo le stime di Human Rights Watch, dal 6 aprile alla metà di luglio del 1994, per circa cento giorni, in Ruanda vennero massacrate sistematicamente (a colpi di armi da fuoco, machete pangas e bastoni chiodati) almeno 500 000 persone.

Come non ricordare, più di recente, anche il genocidio dei rohingya da parte delle forze armate del Myanmar.

Quelli citati, purtroppo sono solo alcuni esempi

Negli ultimi mesi, si sta perpetrando un nuovo genocidio ad opera dello Stato ebraico nei confronti del popolo palestinese, in particolare nella Striscia di Gaza letteralmente rasa al suolo per due terzi, dove sono stati massacrati oltre 110mila palestinesi (oltre 40 mila i morti considerando anche i dispersi e oltre 70mila i feriti) per la quasi totalità civili.

Il crimine di genocidio è conseguente alla Convenzione sul genocidio nata in seguito alla Seconda guerra mondiale, durante la quale si è assistito ad atrocità come quella dell'Olocausto per il quale non vi era una definizione giuridica. Pensò di porvi rimedio l'avvocato ebreo polacco Raphael Lemkin, che ha coniato il termine genocidio nel 1944 per descrivere le Politiche naziste nell'Europa occupata e il Genocidio Armeno, e si batté attivamente per il riconoscimento di ciò come un crimine ai sensi del diritto internazionale. La campagna per tale riconoscimento è culminata nel 1946 con una risoluzione simbolica dell'Assemblea Generale che ha riconosciuto il genocidio come un crimine internazionale e ha invitato alla creazione di un trattato vincolante che prevenga e punisca la perpetrazione del genocidio. In seguito ulteriori confronti e negoziazioni tra gli Stati membri delle Nazioni Unite hanno portato all'elaborazione della Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio.

Secondo la convenzione del 9 dicembre 1948 per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio, riconosciuta da tutti i paesi aderenti alle Nazioni Unite,  per genocidio si intende ciascuno degli atti seguenti, commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, come tale:

a) uccisione di membri del gruppo;
b) lesioni gravi all’integrità fisica o mentale di membri del gruppo;
c) il fatto di sottoporre deliberatamente il gruppo a condizioni di vita intese a provocare la sua distruzione fisica, totale o parziale;
d) misure miranti a impedire nascite all’interno del gruppo;
e) trasferimento forzato di fanciulli da un gruppo ad un altro.

Pertanto, in base al diritto internazionale, il genocidio è un crimine di cui "qualunque" gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso può essere vittima. Una sottolineatura da far presente, perché in circolazione ci sono dei veri e propri "cretini" che dichiarano che il genocidio riguardi esclusivamente gli ebrei.

E che Israele stia praticando un genocidio soprattutto a Gaza è un fatto di per sé acclarato, in quanto, in base alle dichiarazioni di un ministro del governo Netanyahu in cui si anticipa la volontà, poi messa in atto, di impedire l'accesso nella Striscia di beni indispensabili alla sopravvivenza delle persone, lo Stato ebraico è manifestamente colpevole "di sottoporre deliberatamente il gruppo a condizioni di vita intese a provocare la sua distruzione fisica, totale o parziale".

Perché ricordare ogni volta tali banalità? Perché una senatrice della Repubblica, Liliana Segre, ha ritenuto di dover rilasciare - in merito al genocidio - tale dichiarazione: "Adesso viene usata per parlare di qualunque cosa, di qualunque guerra, di qualunque battaglia, di qualunque presa di posizione. Mentre io l’ho conosciuta e per miracolo mi ha risparmiata".

In quanto sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti, in quanto senatrice della Repubblica, in quanto ebrea e in quanto a quel che volete... Liliana Segre - che lo creda o meno o che lo credano coloro cha a celebrano qualunque cosa dica - non è né onnisciente, né infallibile, come dimostra la sua dichiarazione, che si presume riferibile al massacro commesso dall'esercito israeliano a Gaza.

Pertanto, se le sue parole sono da considerarsi effettivamente rivolte al non riconoscimento del genocidio in atto a Gaza, la signora Segre ha detto una sesquipedale st...upidaggine. 

E farglielo presente è doveroso, anche se è ebrea, anche se è senatrice della Repubblica, anche se è sopravvissuta all'Olocausto.