Nel calcio, forse più che in altri sport, accade spesso che i giudizi espressi in precedenza, in bene o in male, vadano completamente rivisti nel giro di pochi giorni. Dopo l'ultimo turno di Serie A, il settimo, ne abbiamo avuto l'ennesimo esempio.
La Juventus di Sarri, destinata ad essere una comprimaria è di nuovo sugli scudi, come il suo allenatore, Maurizio Sarri che, secondo alcuni, fino a poco tempo fa sarebbe stato addirittura ad un passo dall'esonero.
Pertanto, se oggi i bianconeri vengono celebrati insieme al suo allenatore e l'Inter retrocessa al ruolo di comprimario non dobbiamo stupirci.
Il derby di domenica sera tra Inter e Juventus è finito 2-1 per i bianconeri. Un risultato giusto per quello che si è visto in campo e neppure tanto sorprendente per quello che è successo in questo primo scorcio di stagione.
La tanto celebrata Inter del tanto celebrato generale Antonio Conte ha approfittato, in Serie A, del calendario favorevole che quest'anno cerca di agevolare le squadre che giocano la Champions. Però, come hanno dimostrato gli impegni in Champions e quello con la Lazio in Serie A, i nerazzurri forse sono una squadra più compatta rispetto allo scorso anno, ma non così tanto più forte, anche perché i cosiddetti top player in grado di risolverti una partita da soli, ad essere onesti, non li ha, nonostante i tanti soldi spesi anche nelle scorse stagioni per allestire una squadra che fosse all'altezza.
Negli ultimi due impegni, contro squadre sicuramente forti come Barcellona e Juventus, l'Inter ha retto un tempo, poi non si è più ritrovata.
Al contrario, la Juventus continua ad essere una squadra difficile da affrontare e con la consapevolezza della propria immutata forza, specialmente adesso che comincia anche a giocare a calcio, dopo che i singoli hanno iniziato a comprendere gli schemi e i movimenti che Sarri pretende.
Singolare, però, il fatto che a far crescere i bianconeri siano anche, se non soprattutto, i giocatori che invece avrebbero dovuto essere ceduti in estate. Prima Higuain e adesso Dybala (ieri non a caso andati entrambi in gol), sono i migliori tra i calciatori juventini, a dispetto dei tentativi di Paratici di farli partire.
Questo il commento di Maurizio Sarri sulla gara di ieri: "Il sorpasso in questo momento ha poco significato, quello che conta è la prestazione di personalità e carattere contro una squadra forte, che aveva sempre vinto fino a questo momento. Siamo entrati in partita con un buon approccio e abbiamo meritato di vincere.
24 passaggi per il gol di Higuain? Dipende dalla qualità dei giocatori, che quando sono lucidi possono palleggiare a lungo e bene. Da questo punto di vista abbiamo già fatto passi importanti, possiamo crescere sul predominio, lavorando sulle palle perse e su quelle vaganti, togliendo sempre l'iniziativa agli avversari.
Abbiamo margini di miglioramento, non siamo ancora al 100%, ma la squadra è forte e quindi anche così riusciamo a ottenere i risultati".
Queste, invece, le parole di Conte: "È stata una partita contro una squadra molto molto forte, mi dispiace per la sconfitta . Abbiamo pagato l'infortunio di Sensi perdendo un po' il filo del discorso. In avvio di ripresa non abbiamo fatto bene ma poi abbiamo riequilibrato il match e potevano segnare entrambe le squadre. Ci sono state occasioni da una parte e dall'altra ma hanno fatto gol loro, tirando fuori tutta l'artiglieria e facendo pesare l'esperienza.
Non ho nulla da dire ai ragazzi, perché noi abbiamo ancora tanta strada da fare, nella gestione, nel capire i momenti di una partita. Complimenti a loro, noi ci rimboccheremo le maniche e continueremo a lavorare forte per dare seguito al nostro percorso. Non ci possono essere scorciatoie da questo punto di vista, loro sono di un'altra categoria e noi stiamo cercando di crescere per colmare il gap.
Potevamo fare qualcosa di meglio nella finalizzazione, nell'ultimo passaggio, ma la squadra ha fatto quello che poteva. Anche guardando le statistiche è stata una gara più equilibrata rispetto al valore sulla carta".