IL FLASH - Rosa Petrazzuolo: "Il Napoli di Conte, meravigliosa creatura!"
Sono bastati 25 secondi a McTominay per segnare su assist di Lukaku e portare il Napoli in vantaggio contro il Como al Maradona. La partita però non è stata affatto in discesa perchè la squadra di Fabregas è in forma, ha trovato la via del gol verso la fine del primo tempo ed ha dato filo da torcere agli azzurri soprattutto nei primi sessanta minuti del match. Tuttavia, il Napoli ha saputo avere l'approccio giusto alla partita e con maturità, spirito di gruppo e mentalità vincente ha gestito le difficoltà ed ha saputo reagire nella ripresa, conquistando nuovamente il vantaggio grazie ad un gol segnato su rigore da Lukaku e poi consolidando il risultato con la rete di Neres, subentrato al 79' e sempre incisivo ogni volta che entra in campo seppur a gara in corso. Anche in questo caso l'assist è stato fornito da Lukaku che non sarà ancora al top della forma, ma giganteggia con una incisività fuori dal comune facendo sempre la differenza, sia quando lavora "in sordina" per i compagni, sia quando sforna assist e gol determinanti per portare a casa il risultato.
Il Napoli è sceso di nuovo in campo col modulo 4-3-3 ed in particolare la mediana formata dalla diga Anguissa, dal metronomo Lobotka e dall'incursore McTominay risplende di eccelsa qualità ed assicura una solidità notevole in mezzo al campo. In particolare, sono fioccati complimenti per Lobotka nel post partita da parte di Fabregas che lo ha definito un calciatore meraviglioso che vorrebbe nella sua squadra. La vittoria contro il Como è preziosa perchè consolida la posizione del Napoli in vetta alla classifica prima della sosta di campionato, inoltre è stata conquistata sul campo con un fondamentale lavoro di squadra, fatto di sacrificio e di determinazione. La squadra di Conte sta acquisendo una chiara identità, gli azzurri non si sciolgono più come neve al sole alla prima difficoltà, ma reagiscono con maturità e di risultato in risultato aumenta l'autostima e la fiducia in un circolo virtuoso che rende il Napoli sempre più forte e temibile per ogni avversario.
Il Maradona è un fortino in cui i tifosi spingono la squadra a dare sempre di più, accarezzando un nuovo sogno di gloria che prima si aveva timore anche solo ad immaginare. La ricostruzione procede con l'imprinting di Conte che sa motivare nel modo giusto i suoi uomini ed è un condottiero tenace, leader di un gruppo che fa del Napoli una meravigliosa creatura.
IL PENSIERO - Totti: "Per me Diego Armando Maradona è stato il calcio e lo sarà per sempre"
Francesco Totti, icona del calcio italiano, ha partecipato a un momento esclusivo con Betsson Sport, durante il quale, in qualità di brand ambassador, si è sottposto alle curiosità degli appassionati. Nella prima parte dell’intervista, Totti ha risposto alle domande più ricercate su Google, aggiungendo dettagli personali e ampliando le informazioni che emergono dalle ricerche più comuni associate al suo nome. Tra le domande, ci sono le classiche come i record raggiunti dal Capitano (786 è il numero delle presenze, 397 quello delle reti).
Un momento particolarmente significativo è stato quello in cui Francesco Totti ha ricordato il suo rifiuto della fascia di capitano di Diego Maradona durante una partita all’Olimpico. “L’ho fatto perché penso che era doveroso che la indossasse lui. Per me lui è la storia del calcio, è stato il calcio, e lo sarà per sempre”, ha spiegato con emozione, “anche se giocavamo all’Olimpico, per me era importante che l’avesse lui, per me era il numero uno al mondo.” “Adesso ho paura” è un’altra celebre frase molto ricercata su Google. “E continuo ad averne” scherza il Capitano. “Era una frase che ho detto durante la mia ultima partita, il mio addio al calcio. L’ho sentita, l’ho pensata e ancora la penso veramente, è una cosa normale. Noi calciatori, dopo anni di agonismo, dopo anni di momenti piacevoli, abbiamo un pò paura di lasciare questo sport, perché quando lasci una cosa che conosci, non sai mai quella che trovi”, spiega.
Quando è comparsa la parola "selfie", Totti ha sorriso. “Una delle scene più belle della mia carriera. Era la doppietta al Derby, 2-2, e avevo già deciso che se avessi segnato avrei scattato una foto verso la Curva Sud. Avendone fatti due, fortunatamente, il selfie rimarrà per sempre nella storia del Derby." Il Capitano ha poi risposto alle domande dei fan, raccolte in precedenza tramite i canali social di Betsson Sport. Tra queste: “Qual è stato il goal più bello della tua carriera?”.
Totti, scherzando, ha risposto: “Ancora non lo so. Ne ho due in mente: quello contro la Sampdoria a Genova, al volo, e il pallonetto contro l’Inter a Milano. Devo ancora decidere, due goal bellissimi ma diversi, quindi non è facile scegliere.” Durante un’altra risposta ha poi aggiunto: “In 25 anni ho avuto tanti allenatori, ognuno di loro ha lasciato un’impronta importante. Non posso non ricordare Zeman, che mi ha cresciuto tatticamente e fisicamente. Da tutti ho imparato tanto, e ciascuno ha contribuito a fare di me il giocatore che sono, permettendomi di mantenere alti livelli di prestazione.” Il video include anche un momento davvero speciale con due ospiti a sorpresa: il mitico Carlo Zampa, ex speaker storico della Roma, e Marco Delvecchio, ex attaccante della Roma e della nazionale! Entrambi hanno posto due interessanti domande al Capitano e amico di vecchia data; la più particolare forse, chiedere a Francesco se ci sia qualcosa che nella sua lunga e fantastica carriera non rifarebbe. “Se potessi tornare indietro, non farei il gesto brutto a Balotelli”, spiega. “Il rispetto e l’agonismo verso il giocatore avversario sono importanti e bisogna dare il giusto esempio ai ragazzi che vogliono seguire la carriera sportiva”.
L'OPINIONE - Di Napoli: "Napoli primo meritatamente, Lukaku fondamentale"
A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Arturo Di Napoli, allenatore ed ex calciatore di Napoli e Inter:
Qual è la squadra da battere nella corsa allo Scudetto?
“L’Inter è ancora la squadra da battere. A livello difensivo concede di più dell’anno scorso. Tuttavia, era anche difficile ripetersi. L’anno scorso hanno fatto un campionato straordinario, non hanno sbagliato niente. In ogni caso sono ancora la favorita per lo Scudetto certamente. Sono arrivati primi l’anno scorso”.
Quali possono essere le insidie per il Napoli?
“Le insidie per il Napoli sono tante. C’è da dire però che il Napoli è primo meritatamente. Hanno uno spirito incredibile e in questo l’arrivo di Lukaku è stato importante. Lukaku è uomo squadra fondamentale, non a caso lo ha voluto Conte. Poi Conte è bravissimo, è difficile che sbagli, ma calma siamo all’inizio”.
Su Lukaku?
“Per gli equilibri dí Conte é fondamentale. Non è un caso che quando i due sono nella stessa squadra rendono al massimo. Lukaku è un giocatore che fa reparto, fa gol, fa respirare, fa fare tanti gol. É diverso da Osimhen chiaramente. In questo momento bisogna pensare a Lukaku, che rispetto a Osimhen è più uomo squadra, fa meno gol ma fa segnare di più”.
Su Vlahovic?
“Con Motta, Vlahovic a livello realizzativo sta facendo bene. A me, personalmente non piace molto, non è un giocatore da 60 milioni. Tutti possono sbagliare. Il giocatore forte si deve mettere a disposizione della squadra, come Lukaku e Vlahovic non lo fa”.
Sugli arbitri?
“Gli errori, se dettati da buona fede, possono capitare. Quello che mi sorprende è che il VAR non interviene in modo giusto. Ci sono errori che mettono a rischio anche le panchine degli allenatori perché poi gli errori incidono sui risultati. Gli arbitri sono sempre stati protagonisti”.
L'ex - Zoff: "Caprile sta facendo bene, Lukaku è determinante, Conte lo ha voluto fortemente"
A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Dino Zoff, ex commissario tecnico della Nazionale Italiana ed ex portiere di Napoli e Juve:
Il Napoli può sognare lo scudetto?
"Non è questione di Napoli, sognare è bello, poi bisogna mettere in pratica il dovere, considerando anche le avversarie. Ci vuole anche un po’ di fortuna. A Maggio si vedrà. Fare proclami é inutile, non si deve puntare ad una cosa o ad un’altra sennò si perde in entrambe. Ci vuole calma, bisogna prendere le cose con la dovuta attenzione".
Se fosse entrato il tiro di Vlahovic staremmo parlando di un’altra classifica?
“Se, se, se, il calcio non è fatto di se. Loro hanno preso un palo. Ha un esponenziale notevole, poi l’errore può capitare”.
L’assenza di Milik incide sulle prestazioni di Vlahovic? Manca la competizione?
“La competizione c’è già, non serve avere compagni per la competizione. La competizione è data dall’avversario, dal voler vincere”.
Su Lukaku?
“Conte è un grande allenatore, lo ha voluto lì e aveva ragione perché fa girare l’attacco, tiene la palla alta, é fortissimo nell’1 contro 1. É determinante, anche se non segna. Quindi, il suo lavoro lo sta compiendo benissimo”.
Un commento sulle prestazioni di Caprile?
“Il Como ha fatto un primo tempo stratosferico. Caprile è giovane, ha bisogno di giocare, per adesso sta facendo molto bene. Sul gol secondo me non ha sbagliato, era un tiro molto angolato”.
Meret tornerà ad essere titolare dopo l’infortunio?
“Meret fa parte della Nazionale, ha un grande vantaggio. Molto probabilmente tornerà titolare, anche se non voglio entrare nelle questioni di campo”.
Un commento sulla Lazio?
“La Lazio sta facendo bene. L’allenatore l’anno scorso è stato bravissimo. Gli hanno cambiato tutta la squadra, non si è lamentato e ha fatto un ottimo campionato. La Lazio può essere insidiosa”.
Un commento su De Gea contro il Milan?
“Nei rigori battuti ieri la componente portiere è stata straordinaria, complimenti. Certo, poi sono anche gli attaccanti che sbagliano i rigori, ma De Gea è stato bravo. I due tiri erano difficili da prendere ed è arrivato su entrambi, davvero bravo”.
Sulla partita Fiorentina-Milan?
“La Fiorentina si è battuta con determinazione, grinta. Sempre con i limiti perché poi gli arbitri fischiano tutto. I rigori, per il Milan, incidono molto. Ma la Fiorentina è stata bravissima e questa partita può dare una svolta alla stagione”.
Va cambiato il sistema riguardo gli arbitri?
“Le regole sono troppo fiscali. Se è diventato così fiscale, non è più calcio, che è uno sport di contatto. La macchina non può guardare l’intensità. Come sempre noi facciamo l’esagerazione, come il portiere che deve giocare con i piedi come se fosse un centrocampista”.
L’Italia di Spalletti si qualificherà al prossimo Mondiale?
“L’Italia ha il dovere assoluto di partecipare al prossimo Mondiale. Sarebbe triste e tragico non andarci. Non voglio pensarci. Abbiamo una Nazionale che senza dubbio può andare ai Mondiali”.