Continua il persorso in salita per Trump e la riforma del sistema sanitario degli Usa. Riforma da lui promessa in campagna elettorale, ma invocata anche dallo stesso partito repubblicano... e pure da tempo.

Nonostante questo, però, i repubblicani al Senato non riescono a trovare un testo che possa soddisfare tutto il gruppo e consentire all'esigua maggioranza di approvare la legge almeno in quel ramo del Parlamento. E per questo, il voto previsto per questa settimana è di nuovo stato posticipato.

Il disegno di legge elaborato dal rappresentante dei senatori repubblicani Mitch McConnell (nella foto) non ha passato l'esame delle parti estreme del suo partito. Da un lato, infatti vanno registrati alcuni senatori che vorrebbero una legge ancor meno assistenzialista, dall'altra, invece, vi sono dei senatori, sempre appartenenti allo schieramento repubblicano, che ritengono che una diminuzione della spesa per l'assistenza sanitaria gratuita causerebbe gravi problemi nel loro territorio.

Rispetto ad alcuni giorni fa, il numero di senatori contrari al disegno di legge si è allargato. Adesso sarebbero otto su 52, portando il numero dei senatori repubblicani ben sotto l'esigua soglia di maggiornaza necessaria per far passare il testo.

Nell'ultima versione, la riforma sanitaria porterebbe, nei prossimi dieci anni, a far perdere l'assicurazione medica a 22 milioni di americani, riducendo però il disavanzo federale di 321 miliardi di dollari.

Per i repubblicani, l'approvazione della nuova legge è anche una corsa contro il tempo, per consentire la sua approvazione prima della settimana di ferie associate alla festa del 4 luglio. Se la legge non venisse approvata prima del 4 luglio, allora la finestra temporale sarebbe quella delle due, tre settimane che precedono la chiusura estiva del Senato.