"Come spesso avevo promesso durante la mia campagna presidenziale, nessuno dovrebbe stare in prigione per aver usato o posseduto marijuana. Mandare persone in prigione per possesso di marijuana ha sconvolto le vite di troppe persone per dei reati che non sono più considerati tali in molti Stati. I precedenti penali per possesso di marijuana hanno anche imposto inutili barriere all'occupazione, all'alloggio e alle opportunità educative. E mentre i bianchi e i neri fanno uso di marijuana in percentuali analoghe, i neri sono stati arrestati, perseguiti e condannati in percentuale maggiore.Oggi, pertanto, annuncio tre passi che sto mettendo in atto per porre fine a questo sistema fallimentare.In primo luogo, annuncio la grazia per tutti i precedenti reati federali di semplice possesso di marijuana. Ho incaricato il procuratore generale di creare un processo amministrativo per il rilascio di certificati di grazia alle persone che ne hanno diritto. Ci sono migliaia di persone che hanno precedenti condanne federali per possesso di marijuana, a cui potrebbero essere negati lavoro, alloggio o opportunità educative. La mia azione contribuirà ad alleviare le conseguenze collaterali derivanti da queste situazioni.In secondo luogo, esorto tutti i Governatori a fare lo stesso per quanto riguarda i reati statali. Proprio come nessuno dovrebbe essere recluso in una prigione federale per il solo possesso di marijuana, nessuno dovrebbe esserlo per lo stesso motivo in una prigione statale oppure i quella di una Contea.Terzo, chiedo al Segretario della Salute e al Procuratore Generale di avviare un processo amministrativo per rivedere rapidamente come riconsiderare la marijuana a livello federale. La legge federale attualmente classifica la marijuana tra le sostanze più pericolose, alla stessa stregua dell'eroina e dell'LSD... Infine, anche se la regolamentazione federale e statale sulla marijuana verrà modificata, rimarranno comunque importanti limitazioni al traffico, al marketing e alla vendite ai minori.Troppe vite sono state sconvolte a causa del nostro approccio fallito nei confronti della marijuana. È tempo di porvi rimedio".
Questo è quanto ha dichiarato giovedì il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, facendo intendere di voler liberalizzare il consumo di marijuana a livello federale, dopo che già in molti Stati è ormai liberalizzato da tempo.
Una dichiarazione logica, che però è da considerare utopica in una nazione come l'Italia, specialmente adesso che sta per essere governata da dei postfascisti.
Ironicamente, la maggior parte dei politici che bivaccano in Parlamento promuovono come "sano" il consumo di alcol, complimentandosi ad esempio con i produttori di vino o grappa che vengono nominati cavalieri del lavoro, mentre definiscono drogati coloro che fanno uso di marijuana... quando gli effetti del suo consumo sono identici a quelli di vino e grappa. Non solo. Liberalizzando la marijuana, si svuoterebbero le carceri, si toglierebbero miliardi di fatturato alla criminalità organizzata e si favorirebbe lo sviluppo economico legale di un settore che allo Stato darebbe molti utili.
Essendo una cosa intelligente e utile, visto che risolverebbe pure diversi problemi, in Italia non sarà fatta... specialmente adesso.