Niente drammatizzazioni, stiamo facendo progressi, l'atmosfera è buona.... queste le espressioni del presidente Juncker rilasciate al G20 in Argentina ai giornalisti che gli chiedevano un commento sull'andamento delle trattative tra Italia e Commissione Ue sulla legge di Bilancio.

Sullo stesso tenore le dichiarazioni del premier Conte che si è detto ottimista e fiducioso di poter trovare un accordo che eviti la procedura di infrazione.

A supportare questo clima quasi idilliaco, anche se è da capire quanto poi sia effettivamente reale, i contenuti dell'intervista al Corriere del senatore a vita ed ex premier Mario Monti, che giudica anch'egli la possibilità di un accordo, ma solo nel caso in cui Tria riesca a far ragionare i due vicepremier e per questo, ieri al Senato, ha approvato le comunicazioni del ministro dell'Economia relative alla bocciatura della legge di bilancio da parte della Commissione europea.

Infatti, secondo l'interpretazione che Monti ha dato delle parole di Tria, per lui anche il ministro si è reso conto come «le forze che sostengono questo governo non avessero mai avuto veri momenti di confronto con la realtà oggettiva, con la realtà internazionale. Vivevano nell'equivalente politico di una bolla speculativa.

Ora mi pare che l'impatto con la Commissione europea sia stata la prima vera occasione di scoperta della realtà, per politici che avevano in testa solo una propria versione di essa tutta costruita per demonizzare il passato.

Credo che stiamo arrivando allo "Tsipras moment" - ha detto Monti - ma il "Salvini-Di Maio moment" è più diluito nel tempo. Tsipras cambiò idea in pochi giorni, perché capiva che i greci non volevano uscire dall'euro.

In Italia invece Di Maio e Salvini, specialmente il secondo, hanno cercato di eccitare gli animi in chiave antieuropea praticamente dal primo giorno, fino alla settimana scorsa. Ora stiamo arrivando al momento in cui si capisce che la realtà è diversa da come la si immaginava. E che bisogna tenerne conto.»