Il dialogo intergenerazionale è stato al centro dell’intervista che Filomena Dora, studentessa dell’Università Partenope di Napoli, ha fatto a Pietro Labriola, AD di TIM: il manager ha parlato del futuro del settore della telefonia, delle caratteristiche del leader ideale, dell’importanza di saper parlare ai giovani.
Pietro Labriola: “TIM, azienda multigenerazionale”
A margine del Festival dell’Economia di Trento, l’AD di TIM Pietro Labriola ha rilasciato un’intervista nella quale esplora attraverso le domande di Filomena Dora, studentessa universitaria della Partenope di Napoli, temi quali il dialogo intergenerazionale, la leadership e le misure necessarie da prendere per evitare il declino del settore delle tlc. Innanzitutto, l’AD ha sottolineato come TIM incarni l’idea di una società in cui differenti generazioni coesistono: “TIM è un’azienda multigenerazionale in cui coesistono le necessità dei 25-35enni e quelle dei 55enni. Serve dialogo per comprendere le rispettive differenze di approccio e scale di valori, agendo di conseguenza anche a livello organizzativo e sindacale. Il dialogo è importante tra azionisti, tra stakeholder, tra generazioni che entrano in azienda, è un elemento che unisce e porta sempre a soluzioni”. L’AD di TIM ha poi illustrato quelle che sono, a suo avviso, le qualità necessarie a un leader: “Il vero leader deve sapere motivare e dare una visione complessiva delle cose, superando le differenze. Chiunque gestisca un gruppo di persone deve avere la capacità di motivarle”. Nel caso specifico delle tlc, ha evidenziato Pietro Labriola, si tratta in particolare di una leadership tecnica, “come quando ci si rivolge a medici specialistici per le operazioni chirurgiche importanti, non ci si può affidare a un medico generico”.
Pietro Labriola: “Come uscire dalla ‘tempesta perfetta’ della crisi delle tlc”.
Pietro Labriola. ha ricordato come il settore sia in difficoltà, a causa del suo essere ancorato a strategie e logiche ormai arcaiche: “Oggi l’industria europea delle tlc sta avendo problemi, perché abbiamo impostato una logica e una politica industriale 30 anni fa legittima e corretta ma, come tutte le cose ha un inizio e una fine. Bisogna comprendere quando quelle regole e logiche non sono più adatte ai tempi. Probabilmente quello che sta succedendo oggi mostra che bisogna cambiare. Mi sembra che i regolatori, gli stakeholder, tutti i policy maker l’hanno inteso a livello comunitario e a livello italiano. Sono sicuro che qualcosa cambierà”. Pietro Labriola ha esortato gli operatori del settore ad adottare strategie comunicative adatte al pubblico giovanile, caratterizzato da una grande presenza sui social network e dall’influenza della cultura di massa.