«Provano a dire che siamo quelli del No. E invece siamo quelli del SI: sì alle rinnovabili, sì alla green economy, sì alla tutela del territorio e del mare. Come ambientalista e da uomo dello Stato voglio e devo tutelare il Paese. Dare nuove autorizzazioni a trivellare oggi è il contrario della tutela ambientale.»
Queste le parole del ministro dell'ambiente Sergio Costa, postate oggi su Facebook insieme ad un video in cui ribadisce che lui non firmerà alcun permesso a nuove trivellazioni.
Nel frattempo, il premier Conte ha dichiarato che un'intesa è stata raggiunta tra le forze di maggioranza in merito all'emendamento riguardante le concessioni per le ricerche di idrocarburi: «Nell'attesa dell'adozione del Piano – ha detto Conte – si è convenuto di sospendere i procedimenti amministrativi relativi al conferimento di nuovi permessi di prospezione, di ricerca o di concessioni di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi. Sono altresì sospesi i permessi di prospezione e di ricerca in essere, mentre non vengono sospese le istanze di proroga delle concessioni di coltivazione in essere.
La sospensione non si applica, però, ai procedimenti relativi al conferimento di concessione di coltivazione pendenti. Si è anche deciso di aumentare l'ammontare dei canoni dovuti dai singoli operatori a titolo di corrispettivo sino a 25 volte il valore attualmente previsto.
Il Governo al fine di assicurare una puntuale ed efficace adozione del PiTESAI e di confrontarsi in modo trasparente con tutti gli operatori del settore, garantisce l'istituzione di un Tavolo permanente presso il Ministero delle Sviluppo Economico, che avrà anche il compito di concordare le misure definitive, in coerenza con il Piano delle aree.
Quindi, il no alla trivelle preteso dal ministro Costa non ci sarà. Per non mettere ulteriore zizzania tra Lega e 5 stelle si deciderà in futuro come affrontare il problema in termini definitivi. Al momento, pertanto, sono state sospese nuove trivellazioni, mentre per quelle pendenti verrà data la concessione, ma a costi maggiorati rispetto a prima.
Da vedere, adesso, se il ministro Costa sia d'accordo con quanto è stato concordato, visto che in parte contraddice le sue perentorie affermazioni.
Chi era ed è per il sì alle trivelle è la Lega. Così il segretario e vicepremier Salvini ha commentato l'accordo: «Adesso cominceremo a imporre un po' di sì, garantito. L'unico no è agli sbarchi. Per il resto cominciamo con i sì.»
Come è facile intuire da questa dichiarazione l'unità all'interno del Governo non appare granitica.