Il parlamentare Almog Cohen, del partito di estrema destra Otzma Yehudit, ha presentato un disegno di legge contro bandiere dei Paesi nemici di Israele che, pertanto, mira a vietare l'esposizione di simboli appartenenti a nazioni o organizzazioni ritenute ostili allo Stato ebraico. Il testo prevede sanzioni penali e amministrative per chi violi il divieto, che si applicherebbe anche a manifestazioni pacifiche o culturali.
Per chi avesse dubbi sul fine di tale progetto, il ddl è stato presentato alla Knesset il 15 maggio 2023, in occasione del 75° anniversario della Nakba, la catastrofe palestinese.
Il parlamentare Cohen ha dichiarato che il suo obiettivo è difendere la sovranità e l'identità di Israele, e contrastare le campagne di delegittimazione e boicottaggio promosse dai suoi nemici. Il disegno di legge ha suscitato forti critiche da parte dell'opposizione, dei gruppi per i diritti umani e delle minoranze arabe, che lo ritengono una violazione della libertà di espressione e una provocazione nei confronti dei palestinesi.
Alcuni esponenti della comunità internazionale hanno espresso preoccupazione per l'impatto negativo che la legge potrebbe avere... per Israele. Quest'oggi, anche i rettori della università israeliane hanno criticato il progetto che sarà discusso nella prossima riunione di gabinetto, sostenendo che se venisse approvato, innescherebbe "un'ondata di boicottaggi accademici di tutte le istituzioni israeliane" nel mondo.
La finalità dell'iniziativa è quella di rendere illegale per gli israeliani sventolare bandiere palestinesi e, come conseguenza pratica, consentirebbe alla polizia di reprimere in maniera ancor più energica e immediata le manifestazioni nella comunità araba, dove tali striscioni sono spesso esposti.
L'esposizione di tali bandiere diventerà un reato penale, punibile con un anno di reclusione.