Esteri

Evitato appena in tempo un grosso attentato in Germania

La Germania sarebbe riuscita ad evitare un grosso attentato, probabilmente del tipo di quelli di Parigi e di Bruxelles. Questo almeno è quanto sostiene il ministro degli Interni tedesco Thomas de Maizière, che però ammette che non sembra ci fosse già un obiettivo ben definito da colpire.
 
Sabato mattina nella città di Chemnitz, la polizia, sulle tracce di un ricercato, aveva trovato in un appartamento un chilo e mezzo di esplosivo dello stesso tipo di quello utilizzato in Francia e in Belgio, insieme ad altro materiale per la preparazione di una cintura esplosiva. Jaber al-Bakr, il ventiduenne siriano che viveva nell'appartamento era, però, riuscito a fuggire.
 
Era scattata subito un'impotente operazione di polizia, che solo in Sassonia ha visto l'impiego di 700 agenti, che hanno potuto contare sulla collaborazione della polizia federale e di forze dell'ordine dei Land confinanti. Sono stati effettuati controlli dei viaggiatori alle stazioni ferroviarie e dei veicoli davanti agli aeroporti.  Una sua foto è stata mostrata da tutte le televisioni. Senza nessun risultato.
 
 
Poi, domenica sera, poco prima di mezzanotte, un siriano si è presentato ad una stazione di polizia di Lipsia e ha mostrato all'agente in servizio il suo cellulare con la foto dell'uomo ricercato in tutta la Germania. Ha condotto, poi, la polizia in un appartamento di Lipsia, dove ha trovato Jaber al-Bakr già legato come un pacco postale.
 
Alla stazione di Lipsia al-Bakr avrebbe chiesto al suo connazionale se aveva un posto per passare la notte. Il siriano lo aveva riconosciuto e portato a casa sua, dove lo aveva legato con l'aiuto di altri due uomini, anche loro di origini siriane.
 
Dei tre, che sono diventati degli eroi nazionali e che hanno ricevuto i ringraziamenti del cancelliere Angela Merkel, non sono stati diffusi né nomi, né foto, né è dato sapere se si tratti di rifugiati. Tutto questo per proteggerli da eventuali vendette da parte degli islamisti.
 
Di Jaber al-Bakr si sa, invece, che è un rifugiato, arrivato nel febbraio 2015 in un centro di prima accoglienza a Monaco e trasferitosi già il giorno seguente a Chemnitz. Secondo gli investigatori risulterebbero collegamenti con esponenti dello Stato Islamico.
 
Le indagini sono state affidate alla procura federale, la quale ha comunicato che al-Bakr sarebbe sospettato di un attentato, con motivazioni islamiste, mediante l'uso di esplosivo, un attentato già pianificato e in fase avanzata di preparazione. Non è possibile, al momento, stabilire se il  siriano, che avrebbe mostrato una notevole professionalità, avesse già individuato un obiettivo preciso.
 
E' stato arrestato anche il proprietario dell'appartamento occupato da Jaber al Bakr a Chemnitz. Siriano anche lui, di 33 anni, avrebbe ordinato su Internet il materiale necessario per preparare l'attentato.
Autore Carlo Airoldi
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