Donald Trump, giovedì ha chiamato in causa i funzionari del Dipartimento del Commercio Usa e ha chiesto loro di individuare le importazioni di prodotti cinesi per un valore di 100 miliardi di dollari su cui aumentare i dazi doganali.

E certamente questo annuncio non è casuale, ma una "ritorsione" all'annuncio di alcuni giorni fa, da parte della Cina, di rispondere alle sanzioni statunitensi sulle importazioni di prodotti cinesi per 50 miliardi di dollari con un analogo provvedimento, che ha interessato alcuni prodotti agricoli, industriali e chimici provenienti dagli Stati Uniti.

In base a quanto dichiarato da Matthew Shay, presidente e amministratore delegato della National Retail Federation, la più grande associazione a livello mondiale che rappresenta gli interessi delle aziende statunitensi che operano nel commercio al dettaglio, quanto sta accadendo va considerato come una vera e propria guerra commerciale che può avvitarsi in una spirale le cui conseguenze potrebbero avere ripercussioni negative sui consumatori finali. Da qui l'invito a Trump a rivedere la propria decisione.

Questo è quanto il presidente degli Stati Uniti ha risposto via twitter:


Intanto, i mercati finanziari hanno espresso il loro giudizio su quanto sta accadendo, con i trader che hanno iniziato ad alleggerire le loro esposizioni sulle scommesse a termine relative ad alcune obbligazioni, mentre il valore del dollaro è sceso rispetto alle altre principali valute.

Infine, va ricordato che quelle attuali sono da considerarsi ancora alla stregua di schermaglie, dato che l'applicazione di quanto preannunciato da Stati Uniti e Cina sull'aumento dei dazi sulle importazioni di alcuni beni non è ancora effettiva.

Naturalmente, la Cina ha risposto all'ultima minaccia di Trump anticipando che prenderà contromisure analoghe, affermando di non desiderare una guerra commerciale, ma di non esserne affatto spaventata.