In Italia ci sarà in questi giorni una grande festa dello sport.

Lo sport inteso come movimento, per coloro che l’attività fisica non è un'ossessione, un incubo, neanche per i più piccoli.

Da padre di due bambine che praticano sport, di cui una a livello agonistico, e da uomo che pratica sport per restare in forma, posso solo dire che lo sport va fatto assaporare piano piano, perché i bambini con lo sport comunicano i loro disagi, le loro paure, la loro sfrontatezza.

Dobbiamo fargli vivere ogni secondo, ogni minuto della loro vita, insegnando loro che lo sport non serve a farci avere un bel fisico, ma a comunicare con il mondo intero.


LA GINNASTICA DÀ SPETTACOLO

Ben 165 gruppi di ginnastica, aerobica, acrobatica, ritmica e artistica si alterneranno in performance inedite nelle sei diverse arene collocate nelle piazze centrali di Rioccione, dal lungomare D’Annunzio a piazzale Roma. Così lo sport per tutti diventa acrobazia, musica e coreografia. E inoltre, spettacoli di danza classica e moderna, hip-hop e funky: al Festival del Sole non ci sono limiti d’età o livello tecnico.

Il movimento di un corpo che non cerca conferme è un movimento sublime che emette energia e passione.


IL PIACERE DEL MOVIMENTO

Non c’è nessun punteggio, nessuna classifica, nessun giudice: al Festival del Sole l’unico vincitore è il piacere di stare insieme ed esibirsi davanti a un pubblico entusiasta. Una formula che costituisce un’anomalia in Italia ma rappresenta la normalità in Nord Europa, dove manifestazioni di questo tipo raggiungono un successo tale da essere trasmesse in diretta TV.

Da genitori non dovremmo mai costringere i nostri ragazzi a esibizioni forzate, lasciamoli vivere il loro tempo... la vita è piena di esibizioni. Dobbiamo solo affiancarli nelle loro scelte, non solo sportive, consigliandoli. Dobbiamo cercare di capire cosa manca a quel corpo di bambino che non riesce a esprimere i propri disagi con le parole, ma lo farà con la comunicazione del corpo.