"Si deve essere davvero lieti di constatare che la fabbrica dei milanesi non è ferma. L'impegno per la coesione sociale, l'accoglienza, il progresso, l'integrazione, il divenire della cittadinanza, è attività permanente. La storia italiana è fatta di emigrazione e di immigrazione. Trenta milioni gli italiani partiti per l'estero tra l'unità d'Italia e il secolo scorso. Sei milioni, ora, quelli che vivono stabilmente all'estero. Oltre un milione e trecentomila gli italiani che si trasferirono dal Sud al Nord negli anni '60. In dieci anni – dal 1951 al 1961 – trecentomila nella sola Milano. Non senza tensioni, in quella che fu una contrapposizione – che oggi appare incomprensibile e ormai consegnata alla cronaca di quegli anni – tra nuovi arrivati e antichi residenti e, invece, anche un dialogo fecondo nelle periferie urbane tra vecchi e nuovi milanesi, tra immigrati e ambiti sociali popolari, spesso espulsi dai centri storici che avevano abitato. Gli immigrati, nel capoluogo lombardo hanno contribuito a farne la storia. E, in essa, una parte è toccata al Centro Orientamento Immigrati, al COI, ora Associazione Franco Verga, frutto di intuizione, di analisi e di riflessione lungimiranti e mature. Oggi gli immigrati sono altri, come ha illustrato il presidente Duilio. Nuovi sguardi, altre voci, li avete chiamati. Non vengono più dal Mezzogiorno d'Italia ma da più lontano, da Paesi europei come l'Ucraina, aggredita da una guerra insensata, dai Balcani. Da altri continenti, gravati anch'essi da condizioni insostenibili. Altri sono anche gli attori di un lavoro prezioso che tende a inverare gli obiettivi di solidarietà che la Carta costituzionale ha posto alle basi della nostra convivenza e che va costantemente rammentato. Un lavoro, il vostro, per la Repubblica. E di questo vi ringrazio".
Queste le parole di Mattarella durante la visita odierna al Centro Orientamento Immigrati della Fondazione Franco Verga, associazione di promozione sociale nata a Milano nel 1978 come Centro Studi dedicato al fenomeno delle migrazioni con l'obiettivo di ricordare e proseguire l'attività dello scomparso Franco Verga (1929 - 1975), fondatore nel 1963 del Centro Orientamento Immigrati (C.O.I.). A partire dal 1980 l'associazione ha ampliato le proprie finalità rivolgendosi sempre più ai cittadini provenienti da altri paesi europei ed extraeuropei. Oggi, sviluppa numerosi progetti nel territorio di Milano, tutti finalizzati a promuovere i diritti e migliorare la qualità della vita degli stranieri, facilitare l'integrazione ed il dialogo interculturale e contribuire concretamente alla lotta alla povertà e all'esclusione sociale.
Parole, quelle del presidente della Repubblica, che però finiscono per essere fuori luogo, se non surreali, perché mentre lui le pronunciava è partita la prima nave (la Libra della Marina Militare) con il primo gruppo di migranti che Giorgia Meloni ha deciso di spedire in Albania verso i centri di Schengjin e Gjiader (un centro di prima accoglienza per coloro che chiedono asilo e un centro di permanenza e rimpatrio), senza ancora esser riuscita a spiegare - dal punto di vista pratico - il senso di tale operazione.
Ma non c'è da meravigliarsi più di tanto... tutto questo è solo l'ultima immagine dell'Italia al tempo dei (post) fascisti.