Politica

I 5 Stelle perdono la presidenza della commissione Esteri al Senato e Conte non la prende bene

Il voto di oggi certifica che l’attuale maggioranza di governo esiste solo sulla carta, non nella realtà del confronto quotidiano. Registriamo come ormai sia venuto meno anche il più elementare principio di leale collaborazione. Dopo avere avviato un percorso condiviso, che ha portato alla decadenza della originaria Commissione e alla formazione di una nuova Commissione Esteri, e nonostante la chiarezza di comportamento e il senso delle istituzioni dimostrato dal M5S, si è verificata una gravissima scorrettezza che ha innescato una evidente frattura tra le forze di maggioranza: nel segreto dell’urna se ne è formata una nuova, in modo surrettizio, violando regole e patti. Ne prendiamo atto. Leggeremo nei prossimi giorni molte e differenti ricostruzioni. Nessuna però potrà rimuovere una verità di fondo: non viene confermata al M5S la Presidenza della Commissione non perché non avessimo presentato un candidato di altissimo profilo e di massima garanzia, ma per le nostre battaglie politiche volte a prevenire ulteriori e pericolose escalation militari e a pretendere che l’Italia assuma un ruolo più incisivo, in sede internazionale ed europea, nel rilancio di una prospettiva negoziale concreta per risolvere il terribile conflitto in Ucraina. Nei giorni scorsi avevamo ventilato il sospetto che qualcuno ci volesse fuori dalla maggioranza. Oggi ne abbiamo la conferma. Nel Palazzo vogliono emarginare le nostre posizioni, ma non si può silenziare la voce della maggioranza degli italiani.

Così il Movimento 5 Stelle ha commentato l'elezione di Stefania Craxi alla presidenza della commissione Esteri del Senato, incarico precedentemente ricoperto dall'ex 5 Stelle Vito Petrocelli. La Craxi ha ricevuto 12 voti contro i 9 del pentastellato Ettore Licheri, con un senatore che si è astenuto.

Autore Egidio Marinozzi
Categoria Politica
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