Di Vincenzo Petrosino - Oncologo Chirurgo - Salerno 

Ho sempre pensato all'inutilità  dei "crediti formativi" (i medici, spesso on line, devono accedere a corsi e alla fine rispondere a domande per ottenere  dei crediti - ad esempio 5-10-20 - che, sommati nel triennio, "attesterebbero" l'aggiornamento degli stessi).

Tra l'altro sorrido perché non rappresentano titoli le pubblicazioni fatte,  per cui chi fa scienza e pubblica ricerche deve fare questi "pallosi" corsi a domanda e risposta. Tra l'altro esiste il mercato dei corsi, molti sono a pagamento.

Non ho mai pensato che l'aggiornamento medico passasse per questi stupidi quiz.

Il medico, durante la sua vita professionale, si auto-aggiorna per necessità e chi invece è in ospedale lo fa ogni giorno, è lì che deve esistere una scuola. Come si faceva una volta... il prof dal quale si attingeva la scienza medica.

Esistono poi i convegni nazionali e internazionali, è lì che le varie Asl dovrebbero puntare, inviando i medici in giro, anche al di fuori dell'Italia, per scambio esperienza.

Invece, le Asl sembrano esser dotato solo di "manina paralitica"... burocrazia tanta, investimento sui cervelli forse zero, tranne sui loro che spesso si riempiono di straordinari! 

Saranno anche considerazioni di un medico con una laurea ottenuta 42 anni fa, ma sottolineo che questa storia dei crediti e dei corsi on line è una vera "inutile palla" per molti, visto che la mia opinione è ampiamente condivisa da altri.

La medicina già è legata a troppi percorsi e schemi e ha perso molto della libertà di un tempo, sentire poi che le assicurazioni non assicurerebbero i medici (così ho sentito) se non dispongono dei crediti triennali, apre ad ulteriore commercio di falsi. 

Insomma, la medicina la vogliamo cambiare davvero e snellirla a favore dei cittadini o il medico bravo sarà quello che ha fatto più quiz in tre anni?

Vogliamo umanizzare la medicina, offrire al cittadino la serenità di una vera assistenza, vogliamo abbattere le file e le attese per indagini e visite specialistiche o vogliamo solo aumentare la burocrazia?

Alla fine, per dare al cittadino la certezza di medici preparati puntiamo sui "crediti formativi" on line.

Esiste un sottile velo di follia o forse incapacità in chi costruisce questi castelli di sabbia.

Un'imbecillità.... la formazione medico chirurgica invece è ben altro. Questa è "burocrazia da 4 soldi".

Mi chiedo sempre e comunque....come vengono scelti i consulenti al ministero... sembra a volte che le decisioni prese sono frutto di consigli aberranti, strani e forse di gente che della medicina pratica, del territorio e dei problemi della gente conosce davvero poco ! 


"Ho rivisto la Commissione nazionale per la formazione continua, la convocheremo nei primi giorni di luglio" ha dichiarato il ministro della Salute Orazio Schillaci, all'evento Cogeaps con Agenas: Prospettive e sfide dell'ECM.La nuova Commissione -ha proseguito il ministro - dovrà focalizzare l'attenzione sulla qualità degli eventi formativi per migliorare le competenze e le abilità cliniche, tecniche e manageriali degli operatori sanitari, con l'obiettivo di assicurare efficacia, appropriatezza, sicurezza ed efficienza all'assistenza prestata dal Servizio sanitario nazionale.L'obbligo di acquisizione triennale dei crediti formativi va inteso come metodo per migliorare realmente la propria professione.Dobbiamo recuperare e valorizzare anche la formazione sul campo individuando strumenti che la incentivino , snellendo una serie di procedure dell'attuale meccanismo di acquisizione di crediti Ecm".

Il prossimo 31 dicembre 2023 il termine per acquisire i crediti del triennio Ecm 2020-22 scadrà, dopo una proroga pensata per andare incontro alle esigenze dei professionisti sanitari impegnati a combattere la pandemia da Covid-19. La norma prevede inoltre la possibilità di recuperare l'eventuale debito formativo dei due trienni precedenti (2014-2016 e 2017-2019). Dopo questo termine arriveranno le sanzioni per i professionisti inadempienti che si spera, ha concordato il ministro, saranno sempre meno e saranno portati alla messa in regola più di tutto dal dovere che lega professione e formazione.

"Riflettendo sulle prospettive del sistema ECM - ha proseguito Schillaci - è essenziale che gli operatori sanitari acquisiscano sempre più abilità e competenze anche digitali necessarie a gestire in modo efficace e appropriato le innovazioni tecnologiche che reputo indispensabili e cruciali per il rilancio del Servizio sanitario nazionale. Penso in particolare alle possibili applicazioni dell'intelligenza artificiale, alla medicina personalizzata e predittiva nonché alle potenzialità offerte dallo sviluppo della telemedicina e della sanità digitale nell'ambito del nuovo modello di assistenza di prossimità, a cui stiamo lavorando, delineato nella Missione 6 del PNRR.Così come in linea con la visione One Health e Planetary health, è altrettanto importante che i programmi di formazione continua includano una formazione intersettoriale obbligatoria sulla prevenzione e il controllo delle infezioni sia nell'uomo che negli animali, sui rischi ambientali e sulla biosicurezza associati all'antimicrobico resistenza.Garantire la formazione continua – ha concluso il ministro Schillaci – significa offrire a tutti i cittadini le migliori opportunità di prevenzione, assistenza e cura. Per questo è importante il contributo di realtà come COGEAPS nell'assicurare percorsi formativi adeguati e al passo con una medicina e una sanità che cambia".

Per conoscere di pià dello stesso autore :

https://fai.informazione.it/A696C3FB-B62B-4D91-B269-2B918F321701/La-sanita-in-Italia-Malasanita-o-spesso-errori-consolidati-del-passato