Il segretario del Pd Nicola Zingaretti pretendeva discontinuità per accettare che il suo partito sostenesse un esecutivo insieme ai 5 Stelle. Al momento, però, di discontinuità non se ne è vista molta.

Un'occasione per fare qualcosa di realmente concreto in termini di discontinuità con il passato, e non solo riguardo al precedente governo, è rappresentato adesso dal patto Italia-Libia del 2 febbraio del 2017, stipulato dal governo Gentiloni, con il supporto economico dell'Europa e riconfermato lo scorso anno dal governo a guida Lega e 5 Stelle.

Grazie a quel patto l'Italia ha elargito milioni di euro alla cosiddetta Guardia Costiera libica e finanziato la creazione in loco di centri di detenzione. In pratica , consapevolmente o meno, ha finito per finanziare dei trafficanti di esseri umani, consentendo loro di fare affari sulla pelle di disgraziati detenuti in veri e propri lager o mandati a morire nel Mediterraneo.

Se l'attuale governo di cui fanno parte anche Pd e sinistra radicale non farà nulla, il prossimo 2 novembre l'accordo in essere sarà prorogato automaticamente.

E nel caso ciò accada, significa che anche Pd e sinistra radicale saranno da considerare, di fatto, sostenitori di organizzazioni mafiose e criminali quali sono le milizie libiche. Minniti e Gentiloni si sono ben guardati dal chiarire le responsabilità del loro operato in relazione alla vicenda pubblicata da Avvenire relativa al visto d'ingresso concesso ad un criminale (Abdul Rhaman Milad detto Bija), qualifica attribuitagli da istituzioni internazionali, e che è anche una figura di primo piano della Guardia Costiera libica. Una vicenda che dimostra, al di là di ogni dubbio, l'esistenza della contiguità tra criminalità e istituzioni libiche e, pertanto, la necessità di annullare quanto pattuito finora con la Libia.

"È il tempo per noi di decidere da che parte stare: dalla parte di organizzazioni mafiose e criminali come le milizie libiche e di chi – rumorosamente o silenziosamente – le supporta? O dalla parte di quei movimenti che lottano ogni giorno per la libertà di tutte e tutti noi, portatrici e portatori di un messaggio di vita, solidarietà e determinazione? È il tempo di chiarire le proprie posizioni, di togliersi dalle ambiguità e di avere finalmente il coraggio di condurre politiche più giuste e umane, che costruiscano canali umanitari e vie d'ingresso sicure per le miglia di persone in fuga", come ha scritto la ong Mediterranea in un comunicato di denuncia del patto Italia-Libia.