La Knesset ha approvato due leggi per impedire all'UNRWA di operare in Israele. Perché lo Stato ebraico fa ancora parte delle Nazioni Unite?
Dichiarazione di Philippe Lazzarini, commissario generale UNRWA:
"Il voto del Parlamento israeliano (Knesset) di questa sera [lunedì 28 ottobre, ndr] contro l'UNRWA è senza precedenti e costituisce un precedente pericoloso. Si oppone alla Carta delle Nazioni Unite e viola gli obblighi dello Stato di Israele ai sensi del diritto internazionale. Si tratta dell'ultimo episodio della campagna in corso per screditare l'UNRWA e delegittimare il suo ruolo nel fornire assistenza e servizi per lo sviluppo umano ai rifugiati palestinesi.Queste leggi non faranno altro che aggravare le sofferenze dei palestinesi, soprattutto a Gaza, dove la gente sta attraversando da più di un anno un vero e proprio inferno. Priverà dell'istruzione oltre 650.000 bambine e bambini, mettendo a rischio un'intera generazione di bambini. Queste leggi aumentano le sofferenze dei palestinesi e non sono altro che una punizione collettiva.Porre fine all'UNRWA e ai suoi servizi non priverà i palestinesi del loro status di rifugiati. Tale status è protetto da un'altra risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite finché non verrà trovata una soluzione giusta e duratura alla difficile situazione dei palestinesi.Se non si riuscisse a respingere queste proposte di legge, si indebolirebbe il nostro comune meccanismo multilaterale istituito dopo la Seconda guerra mondiale.Questo dovrebbe preoccupare tutti".
Dichiarazione di Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite:
"Sono profondamente preoccupato per l'adozione, oggi [lunedì 28 ottobre, ndr] da parte della Knesset di Israele, di due leggi riguardanti l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA), che, se attuate, impedirebbero probabilmente all'UNRWA di continuare il suo lavoro essenziale nei Territori palestinesi occupati, compresa Gerusalemme Est, come previsto dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite.L'UNRWA è il principale mezzo con cui viene fornita assistenza essenziale ai rifugiati palestinesi nei Territori palestinesi occupati. Non esiste alternativa all'UNRWA.L'attuazione delle leggi potrebbe avere conseguenze devastanti per i rifugiati palestinesi nei Territori palestinesi occupati, il che è inaccettabile. Invito Israele ad agire in modo coerente con i suoi obblighi ai sensi della Carta delle Nazioni Unite e con gli altri obblighi previsti dal diritto internazionale, compresi quelli previsti dal diritto internazionale umanitario e quelli riguardanti i privilegi e le immunità delle Nazioni Unite. La legislazione nazionale non può modificare tali obblighi.L'attuazione di queste leggi sarebbe dannosa per la risoluzione del conflitto israelo-palestinese e per la pace e la sicurezza nella regione nel suo complesso. Come ho detto prima, l'UNRWA è indispensabile.Porto questa questione all'attenzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite e la terrò costantemente informata sull'evolversi della situazione".
Sono due le proposte di legge approvate ieri alla Knesset che, sostanzialmente, impediscono all'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi e i loro discendenti di operare in Israele, limitandone di conseguenza, in maniera drastica, le attività a Gaza e in Cisgiordania (compresa Gerusalemme est).
I parlamentari israeliani hanno approvato con 92 voti a favore e 10 contrari la legge che impedisce all'UNRWA di operare in territorio israeliano, mentre 87 sì e 9 no hanno dato il via all'altra misura che limita le attività dell'UNRWA nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, vietando alle autorità statali di avere qualsiasi contatto con l'agenzia.
Senza il coordinamento con Israele, sarà pertanto quasi impossibile per l'UNRWA lavorare sia a Gaza che negli altri Territori Occupati, poiché le autorità dello Stato ebraico non rilascerebbero più permessi di ingresso in quei territori, né consentirebbero il coordinamento con l'IDF. Israele, attualmente, controlla anche l'accesso a Gaza dall'Egitto, con le forze israeliane schierate lungo il confine tra i due Stati [il valico di Rafah].
Quindi, l'assedio già in corso a supporto del genocidio in atto, non potrà che peggiorare ulteriormente. Inoltre, sarà quasi impossibile proseguire la vaccinazione anti polio che nel nord della Striscia è stata interrotta da quasi un mese.
Qual è stata la risposta della comunità internazionale all'ennesimo crimine di cui si rende responsabile lo Stato ebraico? Si va dall'assenza di reazioni all'invito a ripensarci, fino a dichiarazioni di smarrimento e condanna. Nei fatti? Nessuno farà nulla di concreto - boicottaggi, disinvestimenti, sanzioni contro Israele - per impedire l'ennesimo crimine. Questa è la triste realtà dei fatti.
Per questo, nonostante il governo e l'esercito israeliano dichiarano che Hamas sia ormai un ex movimento, non abbia più una struttura organizzativa militare... in pratica sia ormai sconfitto, continuano il loro disegno genocidario, "sterminando" la popolazione civile a Gaza.
L'ultimo massacro è di poche ore fa, compiuto a Beit Lahiya, dove un edificio che ospitava famiglie di rifugiati è stato raso al suolo uccidendo 93 persone, tra cui numerosi bambini. Il bilancio è provvisorio.
Un'ultima considerazione: dopo aver stracciato la carta dell'ONU, dopo aver bombardato i soldati di una missione ONU, dopo aver impedito al segretario generale ONU l'accesso in Israele, dopo aver impedito all'UNRWA di operare, dopo aver disatteso le raccomandazioni della Corte di Giustizia Internazionale (tribunale ONU), perché lo Stato ebraico di Israele fa ancora parte delle Nazioni Unite?