Pare che ogni imprenditore affermato abbia il proprio rituale di successo, ma che tutti siano accomunati da una buona abitudine: alzarsi all’alba.

Non fa eccezione Olivier Giaume, vice direttore dell’Havilland Bank di Monaco, che non ha mai fatto mistero della propria passione per le giornate iniziate all’alba. “E’ più forte di me – commenta – a dormire mi pare di perdere ore preziose: per il lavoro, certo, ma anche per le mie passioni. Correre quando la città dorme ancora è una sensazione magica, regala benessere e fa iniziare le giornate con il piede giusto”.

Come lui, molti altri manager, ad esempio il fondatore della Virgin, Richard Branson o l'amministratore delegato di Apple, Tim Cook, la cui sveglia non trilla mai più tardi delle sei del mattino, ora in cui i più virtuosi hanno già sbrogliato le faccende più impellenti. Come il Ceo della Disney Robert Iger ritiene che l’alba sia un buon momento per pensare. O Margaret Thatcher che non dormiva più di quattro ore a notte! Del resto anche una ricerca scientifica ha confermato che chi si alza al mattino presto è più felice.

Il rituale è semplice, sempre lo stesso: sveglia quando sorge il sole, acqua e limone per partire col piede giusto e immediatamente attività fisica. Che sia corsa, yoga o pilates poco importa, tutti i leader delle più grandi aziende mondiali sanno quanto sia importante poter dedicare almeno mezz’ora della propria giornata all’allenamento.

Poi c’è spazio per la colazione, per i rituali di ogni giorno – i giornali, le email, la famiglia –, prima che il telefono inizi a squillare senza sosta e la vita d’ufficio invada la giornata. Una sola regola, però, resta invariata: poco sonno, purché sia buono. “Non mi piace poltrire a letto – commenta Giaume – e vado a dormire solo quando ho realmente sonno, per alzarmi solo se non ne ho più. Di solito mi bastano poche ore a notte, ma che siano di qualità”.

Anche in questo caso, poche regole fondamentali: la stanza deve essere con una temperatura non troppo calda, banditi i telefonini – almeno in sogno, che siano spenti! – e poca luce, per favorire al massimo il riposo. Se è vero che chi dorme di più ingrassa meno e vive più a lungo, è altrettanto vero che la qualità del riposo, più della quantità, incide positivamente sul rendimento nel corso della giornata.

E se per Albert Einstein non era proprio possibile dormire meno di dodici ore a notte, pare che per tutti i grandi imprenditori della nostra epoca il sonno sia un prezioso alleato, sì, ma da prendere con le pinze: in un’era sempre più veloce, connessa e tecnologica, sfruttare le poche ore di libertà dalla rete è un’occasione più unica che rara per riappropriarsi di quella libertà che spesso viene negata  a chi lavora ai massimi livelli.

Correre all’alba, fare colazione con calma, potersi dedicare alla lettura dei giornali o delle email diventa così un piccolo rituale quotidiano, un piacere ed un lusso, che – lo dicono i numeri – fa tutta la differenza del mondo.