Nell'ultima riunione del gabinetto di guerra israeliano che si è tenuta nel pomeriggio di lunedì, pare sia stato deciso che Tel Aviv risponderà in ogni caso all'attacco portato dall'Iran con droni e missili.
In che cosa consisterà la ritorsione israeliana, però, non è dato sapere. Sono state discusse diverse opzioni, ognuna delle quali rappresenterebbe per l'Iran una risposta "dolorosa", senza però scatenare una guerra regionale... a dire del governo Netanuyahu.
Però, per quanto riguarda l'Iran (tramite le parole del ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian), qualunque sarà la reazione di Israele, questa provocherà una immediata risposta, con una quasi certa escalation del conflitto.
Ricapitolando, Netanyahu - ormai fuori controllo anche a causa delle pressioni interne che provengono dall'opinione pubblica - ha ormai imboccato la strada della guerra regionale, come mezzo per il mantenimento del potere.
Visto che la guerra contro Hamas a Gaza non la può vincere (considerando come vittoria l'eliminazione di Hamas), Netanyahu ha deciso di allargare il conflitto con i palestinesi della Cisgiordania, gli Hezbollah in Libano e iniziare una guerra contro l'Iran.
La nuova guerra che il premier israeliano vuole scatenare servirà anche a far dimenticare il genocidio in atto a Gaza, dando anche la scusa ai patetici quanto ridicoli premier e capi di Stato occidentali di poter così continuare a sostenere Israele, la cui unica preoccupazione, in questo momento, è limitata unicamente al tipo di risposta da dare a Teheran che, al tempo stesso, possa esser giustificata anche dall'amministrazione Biden, in modo da poter continuare a contare sul supporto americano in una guerra contro l'Iran.
Senza neppure farsi sfiorare dalla possibilità di rendersi ridicolo, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dichiarato che il G7, di cui l'Italia detiene la presidenza, sta valutando la possibilità di emettere nuove sanzioni nei confronti dell'Iran, solo per aver inviato un avvertimento in risposta all'atto di guerra dello Stato ebraico con l'attacco ad una sede diplomatica di Teheran...
Per le menti brillantissime che illuminano il G7, sterminare 33mila palestinesi è invece un atto dovuto per il morale Stato ebraico, cui l'occidente democratico deve continuare a dare il proprio sostegno.