L'inquinamento atmosferico non è solo una minaccia ambientale, ma un vero e proprio fattore di rischio evitabile che grava sulla società con un costo elevatissimo in termini di vite umane, disturbi sanitari, disabilità e costi socioeconomici. A ribadirlo con forza è un position paper pubblicato dall'Associazione Italiana Medici per l'Ambiente (ISDE), affiliata all'International Society of Doctors for the Environment, organizzazione riconosciuta dalle Nazioni Unite e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
L'esposizione agli inquinanti atmosferici, sia a breve che a lungo termine, ha un impatto devastante sulla salute umana. Il documento sottolinea che non esistono soglie di sicurezza valide per l'intera popolazione: anche livelli bassi di inquinamento possono danneggiare gruppi vulnerabili, come bambini, anziani e persone con patologie pregresse. Le evidenze scientifiche confermano una relazione diretta tra inquinamento e malattie respiratorie acute, asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e cancro ai polmoni. Ma i danni non si fermano qui.
Citando un documento del 2017 della American Thoracic Society e della European Respiratory Society, l'ISDE evidenzia come l'inquinamento sia legato anche a patologie cardiovascolari, cerebrovascolari, neurodegenerative, diabete, ipertensione, nascite premature e basso peso alla nascita. Si tratta di un'emergenza sistemica, che minaccia ogni organo e fase della vita.
Il position paper distingue chiaramente tra due categorie di danni:
- Effetti a breve termine: Morti e ricoveri “in eccesso” legati a picchi di inquinamento. Questi eventi non sono una semplice “anticipazione” di decessi inevitabili, ma rappresentano un danno netto aggiuntivo per la popolazione.
- Effetti a lungo termine: Riduzione della speranza di vita, sviluppo di malattie croniche e aumento del rischio di tumori. Studi su larga scala, corretti per fattori come fumo, esposizioni professionali e dieta, dimostrano che gli impatti a lungo termine sono di gran lunga più gravi e direttamente proporzionali ai livelli di inquinamento.
La riduzione dell'inquinamento atmosferico porta benefici rapidi e misurabili. Diminuire le concentrazioni di polveri sottili (PM2.5, PM10) e gas tossici come il biossido di azoto (NO₂) si traduce in un calo immediato di ricoveri per malattie cardiorespiratorie e mortalità prematura. I vantaggi sono proporzionali all'entità della riduzione: ogni microgrammo di inquinante in meno nell'aria salva vite.
L'ISDE lancia un appello chiaro: servono politiche urgenti per limitare le emissioni (dal traffico alle industrie, dal riscaldamento domestico all'agricoltura intensiva), promuovere energie rinnovabili e incentivare stili di vita sostenibili. La lotta all'inquinamento non è solo una questione ambientale, ma un imperativo etico e sanitario.
Come conclude il documento: “Proteggere l'aria significa proteggere la salute di tutti, oggi e domani”.
Fonte: Position paper dell'Associazione Italiana Medici per l'Ambiente (ISDE), in collaborazione con l'OMS e le Nazioni Unite