Mentre da più parti si fanno pressanti le “voci” sui possibili preparativi del prossimo Conclave, stante le condizioni di salute non perfette di Papa Francesco (appena dimesso dall’ospedale per una infezione respiratoria, ma parso comunque in buona forma nella celebrazione della Domenica delle Palme), portano speranze verso il rinnovamento del sacerdozio le dichiarazioni rilasciate ieri a “La Stampa” dal Cardinale Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e relatore generale del Sinodo dei Vescovi.
Per il cardinale fedelissimo di Papa Francesco, nominato da poco nel Consiglio dei Cardinali (C9), non ha mai nascosto la sua personale visione “progressista” per quanto riguarda le riforme da attuare nella Chiesa Cattolica: per certi versi “vicino” alla spinta che arriva dai Sinodi di Germania e Francia, il Card. Hollerich al quotidiano diretto da Massimo Giannini ha parlato della situazione in Vaticano dopo il ricovero di Papa Francesco ma ha anche confermato l’intento di portare in Sinodo alcune delle “battaglie progressiste” che tanto stanno dividendo il Clero e le comunità cattoliche mondiali. «Francesco è forte, coraggioso, ha grande forza di volontà e speranza: non credo che si dimetterà. Potrebbe rinunciare al Pontificato solo se gli sarà davvero impossibile portare avanti il ministero petrino», spiega il cardinale lussemburghese aggiungendo che «Papa Francesco continuerà a guidare la Chiesa con tenacia cercando di renderla più missionaria, più aperta e più pronta ad ascoltare la gente, a dialogare col mondo e con la contemporaneità».Sul tema del celibato dei preti: «io vivo il mio celibato con grande gioia, ma conosco tanti sacerdoti che soffrono questo motivo. So di giovani che vorrebbero farsi prete ma hanno la fidanzata», spiega il Card. Hollerich. Per questo, conclude, «non possiamo tralasciare che in varie parti del mondo», ci sono sempre meno vocazioni sacerdotali: «non sarebbe meglio ordinare sacerdoti anche uomini sposati?».
Fonte: ilsussidiario.net