Alla vigilia dell'inizio di Qatar 2022, il presidente della Fifa Gianni Infantino ha tenuto una conferenza stampa in cui accusato l'Occidente di "ipocrisia" per le accuse espresse dai media in relazione alla situazione dei diritti umani in Qatar. Infantino ha parlato per quasi un'ora a supporto del Qatar e del torneo che sta per iniziare. La partita inaugurale tra Qatar e Ecuador si disputerà domenica alle ore 17.
Queste alcune delle dichiarazioni rilasciate da Infantino:
"Ci sono state date molte lezioni dagli europei e dal mondo occidentale. Io sono europeo. Ma per quello che abbiamo fatto per 3000 anni in tutto il mondo, dovremmo scusarci per i prossimi 3000 anni prima di dare lezioni di morale ad altri"."Se l'Europa si preoccupa davvero del destino di queste persone [migranti che hanno lavorato in Qatar per la realizzazione degli impianti per il mondiale di calcio, ndr], può creare canali legali - come ha fatto il Qatar - dove un certo numero di questi lavoratori può venire in Europa a lavorare. Dare loro un futuro, una speranza"."Ho difficoltà a comprendere le critiche. Dobbiamo investire per aiutare queste persone, per dare loro un futuro migliore e più opportunità. Molte cose non sono perfette, ma riforme e cambiamenti richiedono tempo"."Questa lezione di morale è pura ipocrisia. Mi chiedo perché nessuno riconosca i progressi fatti in questa nazione dal 2016"."Non è facile sopportare le critiche a una decisione presa 12 anni fa. Il Qatar è pronto. Quello che inizierà domani sarà il miglior Mondiale di sempre"."Non devo difendere il Qatar, loro possono difendersi benissimo da soli. Io difendo il calcio. Il Qatar ha fatto progressi...""Certo che non sono qatariota, arabo, africano, gay, disabile o lavoratore migrante. Ma mi sento come loro perché so cosa significa essere discriminato e vittima di bullismo come straniero in un paese straniero"."Da bambino sono stato vittima di bullismo perché ero italiano, avevo i capelli rossi e le lentiggini. Sono stato vittima di bullismo per questo.""Cosa fai, allora? Inizi a impegnarti, questo è quello che dovremmo fare... L'unico modo per ottenere risultati è impegnarsi"."Credo che i cambiamenti avvenuti in Qatar forse non sarebbero avvenuti, o almeno non a questa velocità, senza la Coppa del Mondo. Ovviamente, dobbiamo mantenere la pressione, ovviamente dobbiamo cercare di migliorare le cose".
Questa è la replica di Steve Cockburn, per Amnesty International, a Gianni Infantino:
"Mettendo da parte le legittime critiche sui diritti umani, Gianni Infantino sta ignorando l'enorme prezzo pagato dai lavoratori migranti per rendere possibile il suo torneo, così come le responsabilità della FIFA. Le richieste di uguaglianza, dignità e risarcimento non possono essere trattate come una sorta di guerra culturale: sono diritti umani universali che la FIFA si è impegnata a rispettare nei propri statuti."Se c'è un piccolo barlume di speranza, è che Infantino ha annunciato che la FIFA istituirà un fondo dopo la Coppa del Mondo. Tuttavia, questo non può essere una semplice vetrina. Se la FIFA vuole salvare qualcosa da questo torneo, deve annunciare che investirà una parte significativa dei 6 miliardi di dollari che guadagnerà da questo torneo e si assicurerà che il fondo annunciato venga utilizzato per risarcire direttamente i lavoratori e le loro famiglie".
Nel febbraio 2021, il Guardian aveva scritto che 6.500 lavoratori migranti provenienti da India, Pakistan, Nepal, Bangladesh e Sri Lanka erano morti in Qatar a seguito della sua candidatura ai Mondiali. Un numero, quello riportato, che si basa sui dati forniti dalle ambasciate di quei Paesi presenti in Qatar
Da parte sua, il governo qatariota ha affermato che quel numero è fuorviante, perché non tutti i decessi registrati riguardavano persone che lavoravano a progetti legati alla Coppa del Mondo, precisando che sarebbero stati 37 i morti tra i lavoratori nei cantieri degli stadi della Coppa del Mondo tra il 2014 e il 2020, solo tre dei quali erano classificabili come incidenti sul lavoro.
Per l'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL, un'agenzia delle Nazioni Unite) tale numero sarebbe però sottostimato.
Crediti immagine: FIFA, conferenza stampa del presidente Infantino