Dopo le ultime dichiarazioni di Luigi Di Maio, in vista della scadenza del 15 settembre, i sindacati - Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil e Usb - hanno scritto al ministro perché faccia sapere loro quali siano le intenzioni del Governo sull'Ilva.

Il Governo ha a disposizione i pareri sulla gara richiesti ad Anac e Avvocatura dello Stato. A settembre si esaurirà la cassa prevista dai commissari straordinari. Nel frattempo, dopo 3 mesi dal proprio insediamento, il nuovo Governo deve decidere sulla validità della gara e se, di conseguenza, ArcelorMittal debba considerarsi o meno il proprietario del'Ilva.

Mentre Di Maio aveva cercato di lavarsi le mani della questione, rimettendosi alle valutazioni del ministero dell'Ambiente sulla validità o meno della gara dell'Ilva e lasciando ad ArcelorMittal e ai sindacati la possibilità di continuare le trattative se lo avessero ritenuto necessario, Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil e Usb adesso richiamano il ministro dello Sviluppo alle sue responsabilità, chiedendogli una "convocazione urgentissima per conoscere le decisioni che intende assumere sulle prospettive industriali e occupazionali del gruppo Ilva e dei suoi 14mila lavoratori e del relativo indotto".

Nella lettera, che è stata firmata dai rispettivi segretari generali delle quattro organizzazioni, i sindacati ricordano anche "la strategicità del gruppo Ilva per il nostro sistema-Paese e il futuro di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie", pretendendo decisioni da parte del governo in tempi stretti.

In mancanza di un riscontro rapido, i sindacati sottolineeranno le responsabilità del Governo sulla vicenda organizzando una iniziativa di mobilitazione dell'intero gruppo Ilva e del suo indotto.