Il vantaggio per il Paris Saint Germain arriva al 15' del primo tempo, con Marquinhos che di testa insacca il cross da calcio d'angolo battuto da De Maria. I due gol che permettono al Manchester City di vincere la partita e di ipotecare la finale di Champions arrivano entrambi nel secondo tempo.

Il primo è un gol che ha dell'incredibile, risultato di un cross lungo e fuori misura di De Bruyne che nessuno tocca. Merito del cross è il giro dato alla traiettoria che permette alla palla di entrare in rete, anche grazie al tentativo di intervento da parte di due giocatori, uno per deviare in porta e l'altro per respingere la palla, che ha finito per trarre in inganno il portiere del PSG. Era il 64' e dopo sette minuti è arrivata la punizione da fuori area con cui  Mahrez ha siglato il definitivo 2-1 per il City.

Se nella precedente occasione è stato il portiere Navas a fare la papera, in questo caso gli autori sono due, Kimpempé e Paredes, che sul calcio piazzato mentre erano in barriera si sono allargati, lasciando passare una palla che invece sarebbe stata comodamente respinta.

Venendo alla partita, il primo tempo è stato a tratti divertente e il secondo tempo prometteva spettacolo, con il City che si era ricordato di saper giocare al calcio.

Il problema è che la squadra di Pochettino, dopo una bella azione di Mbappè sulla destra, che dal fondo ha servito Verratti che non è arrivato sulla palla da spingere in rete, non ha praticamente fatto più niente fino al fischio finale. Era il 53' e da allora è stato un assolo della squadra allenata da Guardiola che ha potuto anche avvantaggiarsi dell'uomo in più per l'espulsione di Gueye, per un fallo assurdo ai danni di Gundogan.

Vedendo l'esito della partita e guardando quanto fatto dal Chelsea martedì contro il Real, viene da chiedersi perché Leonardo, direttore sportivo del Paris Saint Germain, abbia deciso di sostituire alla guida della squadra Tuchel con Pochettino, da sempre conosciuto come un perdente di successo, come dimostra l'andamento della partita di ieri sera, nonostante la rosa di calciatori a sua disposizione.