Il Consiglio d'Europa, dopo aver respinto pochi giorni fa le richieste di Italia e Danimarca come irricevibili, ha nuovamente accusato di razzismo le forze dell'ordine dell'Italia di Giorgia Meloni, ripetendo le accuse già espresse un anno fa

Andiamo per ordine. Nel comunicato pubblicato quest'oggi, l'organismo del Consiglio d'Europa per la lotta contro il razzismo, Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI), ha presentato il proprio rapporto annuale, riferito al 2024, in cui vengono definite quattro principali sfide politiche per gli Stati europei:

  • combattere la profilazione razziale da parte dei funzionari delle forze dell'ordine,
  • affrontare la segregazione scolastica dei bambini rom,
  • garantire pari diritti e dignità alle persone transgender e intersessuali e
  • rafforzare gli organismi nazionali di promozione dell'uguaglianza. 

Nel rapporto, l'ECRI nota che il frequente ricorso a pratiche di fermo e perquisizione da parte delle forze dell'ordine, sulla base delle origini nazionali o etniche, del colore della pelle, della religione o della cittadinanza, è indicativo di una potenziale profilazione razziale. L'ECRI ha individuato tali pratiche in diversi contesti, in particolare durante i controlli alle frontiere, nell'ambito della lotta contro il terrorismo o l'estremismo o nelle misure di controllo applicate dalle forze dell'ordine in specifiche aree geografiche, in assenza di un concreto sospetto a carico di una particolare persona.

Elevati livelli di segregazione scolastica dei bambini rom, che si traduce in un insegnamento di qualità inferiore, continuano a essere osservati in diversi Stati membri del Consiglio d'Europa. L'ECRI nota che l'elevata concentrazione di bambini rom in alcune scuole sembra riconducibile alla segregazione residenziale, ma anche alle continue pratiche delle autorità scolastiche che prevedono l'insegnamento ai bambini rom in classi o edifici separati.

Secondo il rapporto, il discorso d'odio transfobico è ancora diffuso in molti paesi europei, soprattutto durante le campagne elettorali. Una tendenza ricorrente osservata è quella di parlare di protezione dei bambini dalla cosiddetta "ideologia di genere".

Secondo l'ECRI, le persone intersessuali, la cui situazione rimane ampiamente sconosciuta al pubblico in Europa, si trovano inoltre ad affrontare problemi di salute mentale e altre difficoltà legate all'assistenza sanitaria.

Nonostante l'adozione di una nuova legislazione dell'Unione europea a maggio 2024 che stabilisce norme vincolanti per gli organismi di promozione dell'uguaglianza, l'ECRI ha continuato a riscontrare lacune in questo ambito. Molti organismi di promozione dell'uguaglianza non dispongono di risorse adeguate per svolgere le loro attività in modo efficace; lacune sono state riscontrate anche in relazione all'indipendenza di tali organismi e alla loro protezione da pressioni politiche. Inoltre, gli organismi per la promozione dell'uguaglianza non dispongono ancora di un insieme completo di competenze e poteri, soprattutto in materia di contenziosi e consulenza legale.

Ciononostante, gli organismi di promozione dell'uguaglianza continuano ad avere un notevole impatto in tutta Europa, essendo spesso il primo punto di contatto per le vittime di discriminazione e mettendo a disposizione la loro esperienza sotto forma di consigli, sostegno e mobilitazione in materia di uguaglianza, anche su sfide complesse ed emergenti come l'impatto dell'intelligenza artificiale e di altre tecnologie nuove o in fase di sviluppo.

Per quanto riguarda l'Italia, il governo Meloni dovrebbe avviare al più presto un'indagine indipendente sul tema della profilazione razziale all'interno delle forze di polizia.

"La nostra raccomandazione verso il governo italiano è che conduca al più presto uno studio indipendente sul fenomeno della profilazione razziale nelle sue forze di polizia, per poter valutare la situazione", secondo Bertil Cottier, presidente della Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza del Consiglio d'Europa (Ecri). "E' un fenomeno crescente in molti Paesi europei, agenti di polizia fermano le persone basandosi sulla base del colore della pelle, o sulla loro presunta identità o religione, tutto ciò viola i valori europei", ha aggiunto in conferenza stampa Tena Simonovic Einwalter, vicepresidente dell'Ecri. "Nel nostro report annuale 2024 non citiamo Paesi nello specifico, ma basandoci sui report paese già pubblicati in passato, tra cui quello sull'Italia, possiamo certamente dire che il problema della profilazione razziale nell'operato delle forze dell'ordine è un problema che si riscontra frequentemente in Italia e Francia". "Si sono osservati invece margini di miglioramento nelle forze di polizia britanniche sul fenomeno della profilazione razziale. Uno dei mezzi che ha aiutato molto a migliorare l'operato delle forze dell'ordine, e aiutato la raccolta dati per effettuare studi a riguardo, è l'utilizzo di bodycam da parte degli agenti di polizia", ha spiegato Els Katsman, esperta dell'Ecri.

Ma per la (post) camerata Giorgia Meloni non esistono se e ma... le avvertenze sono infondate:"Le parole pronunciate dalla Commissione contro il razzismo e l'intolleranza del Consiglio d'Europa, che accusano le Forze di Polizia italiane di razzismo, sono semplicemente vergognose. Tutti conoscono i numerosi episodi in cui agenti delle Forze dell'Ordine vengono aggrediti, spesso da immigrati irregolari, mentre svolgono il proprio dovere con coraggio, dedizione e rispetto della legge.Purtroppo non è la prima volta che alcuni organismi del Consiglio d'Europa – finanziato anche con i soldi dei cittadini italiani – si abbandonano a giudizi infondati, frutto di un approccio ideologico e di pregiudizi evidenti.L'Italia fu, nel 1949, tra i dieci Stati fondatori del Consiglio d'Europa, nato nel dopoguerra per difendere la democrazia, i diritti umani e lo Stato di diritto. Eppure oggi quello spirito originario sembra smarrito, sostituito da dichiarazioni sempre più faziose e lontane dalla realtà. Noi continueremo a difendere chi, ogni giorno, garantisce la sicurezza dei cittadini italiani. Con orgoglio".

Possibile che tutti coloro che bacchettano l'Italia di Giorgia Meloni debbano sempre e comunque dire delle sciocchezze? A chi vota per i (post) fascisti, ogni tanto, qualche dubbio non viene?