Tra nemici, furbetti, casta e corrotti Luigi Di Maio e gli altri "adepti" del Movimento 5 Stelle sono sempre costantemente "sotto attacco", come amano dire loro stessi.

Ogni vicenda di cui si occupa la loro propaganda li vede di fronte ad un nemico che, perfidamente, viene descritto come fiero oppositore del cambiamento, un oppositore degli interessi del popolo che fa di tutto per favorire poteri forti, finanza, banche e via dicendo.

Sulla stessa linea, il vicepremier Matteo Salvini - anche lui da solo incarna il "pensiero" della Lega - che non manca occasione di far notare che sta sempre lottando contro un nemico, anche se nel suo caso la lista a cui fa riferimento è circoscritta solo agli "immigrati", alle Ong e ai "buonisti" in generale.

Entrambi i vicepremier, nella propaganda che fa da base alla loro presenza sui social, mostrano di occuparsi di vicende in cui possano indicare agli elettori un nemico contro cui scagliarsi, che corrisponda ai requisiti di una delle categorie sopra citate.

Ma se in una vicenda che accade nel nostro Paese il nemico con c'è? Allora della vicenda non se ne parla o se ne parla marginalmente.

È una settimana che l'Italia è alle prese con il maltempo che ha causato in alcune regioni gravi danni, oltre a innumerevoli disagi e, soprattutto, quasi 20 vittime.

Ma in questo caso, il ministro "bye bye" Di Maio, il ministro "pancia a terra" Toninelli, il premier "della bellezza" Conte, il ministro "ghe pensi mi" Salvini non hanno ritenuto necessario recarsi a turno sui luoghi dei disastri, partecipare a vertici e riunioni in prefettura, rilasciare dichiarazioni a favore di telecamera...

Stavolta mancava il nemico. Non c'era da prendersela con Autostrade, con i Benetton, con il Pd unico responsabile dei disastri del Paese... e neppure gli "immigrati" potevano essere ritenuti responsabili di pioggia, vento e frane.

E senza un nemico, va da sé, manca la base per addossare ad altri la responsabilità di quanto accaduto. Quindi, se proprio non è possibile addossare la responsabilità a terzi, Lega e 5 Stelle di una vicenda preferiscono non parlare, per non rischiare che al "caro popolo" non venga in mente di chieder loro conto di quanto accaduto.

Così, nonostante i quasi 20 morti, Di Maio parla di terra dei fuochi, di reddito di cittadinanza, di vitalizi... mentre Salvini si occupa di buste, di Ong, di cani e di... vacche!

Intanto, nel disinteresse della politica, l'Italia è alle prese con alluvioni, mareggiate, venti degni di un uragano e frane... nemici che non si presenteranno alle prossime elezioni e che non supporteranno le opposizioni e, pertanto, non meritano attenzione.