Come ben sappiamo la fuga è nella natura dei fascisti, noti vigliacchi... a partire dal loro capo, quell'assassino e delinquente di Benito Mussolini che fu arrestato mentre cercava di scappare in Svizzera, travestito da tedesco, antenato e riferimento culturale e politico, insieme ai suoi discepoli tipo Almirante, dei patrioti odierni strenui difensori dell'italianità!

Lo ricordava Enrico Berlinguer ai fascisti di ieri: "I dirigenti del MSI, gli stessi che hanno avuto responsabilità gravi nei delitti del fascismo non parlassero di fughe.Voi siete stati coraggiosi soltanto quando stavate sotto la protezione delle SS, allora siete stati coraggiosi... nel massacro dei giovani, nel massacro dei partigiani.Quando vi siete trovati di fronte, voi fascisti repubblicani, i partigiani, siete scappati".

Adesso i fascisti di oggi, quelli che per dovere di precisione devi chiamarli neo o post-fascisti, cercano di riscrivere la storia, volendo far passare dei vigliacchi come gli eroi, invocando una supposta pacificazione per pretendere di far credere che i fascisti, in fondo, non erano così diversi dai partigiani e da coloro che hanno dato la vita per liberare l'Italia da degli assassini.

E oggi alla guida del Pase, le cui fondamenta si basano su una Costituzione antifascista, c'è gente che fino a ieri ha osteggiato e denigrato il 25 aprile, festa della Liberazione, affermando che fosse una celebrazione divisiva... ed è ovvio che lo sia... ma solo se sei un fascista!

E questa gente, che non riesce a pronunciare termini come antifascismo, partigiani, resistenza che cosa farà adesso il prossimo 25 aprile, il 25 aprile 2023?

In attesa di scoprirlo, applaudiamo ala sindaca di Marzabotto, Valentina Cuppi:

"Per essere a Marzabotto il 25 aprile bisogna essersi dichiarati antifascisti. La Russa si dovrebbe dimettere dopo le frasi su via Rasella. il presidente della Camera Lorenzo Fontana voleva abolire la legge Mancino, quindi non credo affatto che sia titolato a parlare di antifascismo.Non ci sarà mai posto sul palco di Monte Sole per persone che hanno preso posizioni discriminatorie o che hanno manifestato nostalgia per il fascismo, perché celebriamo appunto la liberazione dal nazifascismo. Per essere a Marzabotto il 25 aprile bisogna essersi dichiarati antifascisti, cosa che può essere fatta ogni giorno, ma comunque prima di essere con noi, nel giorno della Liberazione, a onorare un luogo per cui ci vuole rispetto. Lo scorso ha partecipato alla manifestazione il presidente della Camera, Roberto Fico, quest'anno ... noi non abbiamo invitato a salire sul palco né il presidente del Senato, Ignazio La Russa, né il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, né la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Anche perché siamo tra quelli che credono che La Russa si dovrebbe dimettere dopo le frasi su via Rasella. Fontana, dal canto suo, voleva abolire la legge Mancino, quindi non credo affatto che sia titolato a parlare di antifascismo.Il palco di Monte Sole non è come quello del 2 agosto, dove ogni anno viene invitato un rappresentante dell'esecutivo. Noi scegliamo rappresentanti della società civile, intellettuali, partigiani e politici, ma che si siano distinti per i valori di cui vogliamo parlare in quell'occasione. Cioè la pace e la solidarietà.Gli attuali rappresentanti del Governo possono dire ogni giorno di essere antifascisti, ma devono comunque averlo fatto prima di salire sul nostro palco, perché a Monte Sole bisogna venire con un certo spirito, con la conoscenza della storia e con il rispetto del luogo che ci troviamo ogni anno ad onorare.Uno dei valori fondamentali che si celebrano a Monte Sole è che gli esseri umani sono tutti uguali e hanno diritto di vivere. Per questo abbiamo chiamato il medico soccorritore a Cutro, Orlando Amodeo. Ci sarà il giornalista Marco Damilano e esponenti di Mediterranea. Saranno pronunciate parole di pace, che è la base della convivenza".

Altri, probabilmente,  si riuniranno per cantare Giovinezza e Faccetta nera, quest'ultima per celebrare il  viaggio di sua eccellenza Giorgia Meloni in Abissinia, pardon, Etiopia.