L’Inter schianta il Napoli e torna in vetta

L’Inter risponde alla Juventus e si riprende la testa della classifica. I nerazzurri passano 3-0 a Napoli: apre Calhanoglu nel primo tempo, poi Barella e Thuram archiviano la pratica nella ripresa. Inzaghi controsorpassa così Allegri e spedisce Mazzarri a -11 dal vertice. Partenopei ora agganciati dalla Roma al quarto posto e con Fiorentina, Bologna e potenzialmente anche Atalanta in scia.


Giuntoli disegna la nuova Juventus: “Dobbiamo cogliere le occasioni”

“Ho sempre pensato a fare il meglio per il mio club, devo ringraziare Aurelio (De Laurentiis, ndr) che ha avuto molta pazienza con me, alla fine ci siamo tolti una grande soddisfazione”. L’attuale ds della Juventus Cristiano Giuntoli è tornato sullo scudetto vinto con il Napoli durante la cerimonia del Golden Boy a Torino dove à stato premiato nell’ambito della ‘greatest challenge of the year’. “Ho avuto dei collaboratori e degli allenatori bravissimi, un presidente che mi è venuto dietro e mi ha assecondato – ha aggiunto – Io mi sento uno dei principali attori ma è stata la vittoria di un gruppo di lavoro venuto da lontano”.

E sulla sua avventura in bianconero: “Alla Juve dobbiamo ottenere un equilibrio tra competitività ed equilibrio finanziario, dobbiamo essere bravi a sfruttare i momenti e cogliere le occasioni, continuando a lavorare sui ragazzi che in questo momento ci stanno dando grandi soddisfazioni. Sono arrivato da poco e ho trovato un gruppo di lavoro straordinario – ha aggiunto – Con Manna stiamo lavorando gomito a gomito, in questo momento la Juve sta usufruendo del lavoro del recente passato”.


Var e arbitri: la Procura indaga anche su Thiago Motta

Lo sfogo di Thiago Motta dopo che il suo Bologna è stato raggiunto al 100′ dal Lecce è finito nel mirino della Procura federale che ha aperto un’indagine. Il tecnico rossoblù ai microfoni di Sky aveva detto: “Non mi sorprende il calcio di rigore, il fallo su Falcone c’era, ma la partita era già finita e noi abbiamo lasciato un’altra volta la possibilità a Nasca e al Var di combinarne una delle loro”. E ancora: “Mi sorprende il fatto che Doveri abbia fatto giocare tutti questi minuti in più. Lui è un grande arbitro e lo rispetto (…). Mi sorprende Doveri, non mi sorprende, invece, Nasca al Var”.

Il procuratore capo Chinè acquisirà ora la documentazione e nel giro di pochi giorni chiuderà l’indagine in attesa di poter eventualmente sentire il tecnico, esattamente come è stato per José Mourinho. Come per il portoghese viene contestata la violazione degli articoli 4 e 23 del Codice di giustizia sportiva, ovvero quelli relativi alla lealtà e alle dichiarazioni lesive. Le sanzioni vanno dalla multa alla squalifica.


SudTirol: Bisoli esonerato, squadra affidata a Valente

È con una nota ufficiale che il SudTirol “comunica di aver sollevato Pierpaolo Bisoli dall’incarico di allenatore della prima squadra con effetto immediato. La società ringrazia mister Bisoli per la passione e la dedizione al lavoro, oltre che per i risultati conseguito alla guida della squadra biancorossa nella stagione 2022-2023 e augura al tecnico le migliori fortune professionali per il prosieguo della sua carriera”.

È altresì reso noto il nuovo allenatore: “FC Südtirol comunica di aver affidato la guida tecnica della prima squadra a Federico Valente, che nella scorsa estate aveva assunto l’incarico di allenatore della formazione Primavera 2 biancorossa, cogliendo fin qui ottimi risultati nella veste di matricola.

Il tecnico è nato il 20 luglio 1975 a Solothurn, in Svizzera, ma è cittadino italiano, in virtù delle origini dei suoi genitori. Ex portiere professionista, nel corso della carriera agonistica ha militato in diverse squadre elvetiche, tra le quali l’FC Thun e l’FC Wohlen.
Tra le esperienze più importanti da primo allenatore vanta dal 2021 e fino al termine della scorsa stagione la guida della compagine Under 19 del SC Friburgo. Con lo stesso club dal 2018 al 2021 ha guidato l’Under 17 e nella stagione precedente la squadra Under 16.
A partire dal 2013 ha allenato nel settore giovanile del FC Zurigo. Nell’estate 2017 ha vinto con la formazione U16 il campionato nazionale. Vanta inoltre esperienze da match analyst, sempre con l’FC Zurigo, in prima e seconda divisione svizzera. Ha lavorato con gli allenatori Urs Meier, Massimo Rizzo, Uli Forte e Sami Hyypiä.

Nel 2012 ha conseguito il patentino Uefa A, mentre ora sta svolgendo il percorso per acquisire il titolo Uefa Pro. Vanta, tra gli altri percorsi formativi: Uefa A Youth Diplom (2016) e BTA Swiss Olympic (2017)”.


Marotta blinda Lautaro: “Ama l’Inter come l’Inter ama lui…”

Chi ha incastrato Marotta?’. Detta così una frase che può allarmare. Niente paura, però: è solo il titolo di uno speciale appuntamento proposto da Cronache di Spogliatoio con protagonista il dirigente dell’Inter. Incalzato da alcuni bambini/ragazzini col microfono in mano, l’amministratore delegato nerazzurro non si è sottratto di fronte alle tante domande a lui rivolte: dal passato al futuro personale e del club, senza dimenticare un presente ricco di soddisfazioni.

Lautaro ha rifiutato offerte da grandi squadre. Pensa che possa diventare una bandiera dell’Inter?
“Lautaro è innanzitutto un bravissimo calciatore, ma anche un bravissimo papà. È un giocatore che ha dentro di sé dei valori importanti: ama l’Inter come l’Inter ama lui. Lui vuole rimanere e noi siamo contenti di tenercelo. Oggi è già una bandiera perché è il capitano della squadra. Se ti danno la fascia è perché c’è un pochino di differenza rispetto agli altri”.

Cristiano Ronaldo l’ha fatta arrabbiare quando era alla Juventus?
“È stato un bravissimo giocatore, lo è ancora e soprattutto è un grande campione. Il campione è quella persona che riesce a trasmettere delle convinzioni ai compagni. Lui era un po’ il leader della squadra, era quello più famoso e trascinava gli altri nella partita. Per cui era impegnativo, ma non mi faceva arrabbiare”.

Ci sono altre strade che avrebbe voluto seguire nel mondo del calcio?
“Avevo due strade che potevo seguire: o fare il dirigente o il giornalista. Nei primi sei mesi ho provato a fare tutte e due, e alla fine ho scelto di fare il dirigente, anche perché mi si è creata l’opportunità. Quando fai esperienza riesci a gestire meglio le situazioni. Io sono famoso perché spesso giro attorno alla domanda e non dico niente, questo è un modo andreottiano di rispondere. Oppure raccontare bugie bianche, che però è politica”.

Cos’è successo con Skriniar?
“Ci sono state delle divergenze, delle difficoltà tra lui e l’Inter. Questo ha portato alla rottura del rapporto di amicizia e di appartenenza che c’era tra noi. le strade si sono divise, lui è andato a Parigi e noi siamo andati avanti senza di lui. E direi bene”.

Qual è stato il giocatore meno quotato che ha preso e che poi si è rivelato un grande campione?
“Ci sono molti esempi. Quello più recente è quello di un grandissimo professionista che giocato in Nazionale e che si chiama Matteo Darmian. È un ragazzo che Ausilio e io abbiamo preso per pochissimi soldi e oggi invece è un giocatore che vale molto di più di quanto l’abbiamo pagato, è uno di quelli che stimo di più per la serietà che ha e per un insieme di valori. Vi auguro di prenderlo come esempio, Matteo è un ragazzo che piano piano ha dimostrato il suo valore senza che i giornali e le televisioni gli abbiano dato tanto spazio”.

L’acquisto più difficile, invece?
“C’è un giocatore oggi che è alla Juve che si chiama Pogba. Era poco più grande di voi quando lo abbiamo preso ed è stata una trattativa molto complicata. Perché arrivata dal Manchester United, non aveva firmato il rinnovo quindi c’erano tante squadre che lo volevano. Era difficile trattare il suo acquisto, è stato molto complesso”.

Zhang rimane alla guida dell’Inter?
“Zhang è giovane, bravo, ambizioso, ha voglia di fare il presidente dell’Inter. E quindi speriamo che rimanga, facciamo tutti il tifo per lui”.

E lei, dopo l’Inter, cosa farà?
“Nella vita c’è la possibilità di andare in pensione anche da più giovani, ed è giusto che ognuno segua le proprie passioni. Quando dico che dopo il calcio mi piacerebbe fare politica è perché a me piace occuparmi dei problemi dei ragazzi, in particolare nell’ambito dello sport. In Italia ancora abbiamo dei problemi, non ci sono strutture, i campi d’allenamento, gli spogliatoi non sono adeguati. Vorrei dedicarmi a fare queste cose per migliorare la qualità dello sport in Italia. È una cosa che faccio con passione e per il bene dei vostri fratelli più piccoli”.


Napoli, furia De Laurentiis: “Perso per colpa dell’arbitro”

Aurelio De Laurentiis furioso nel post-gara di Napoli-Inter 0-3. Il presidente del club partenopeo, che poi ha mandato il ds Meluso davanti alle telecamere per commentare l’arbitraggio di Massa, subito dopo il triplice fischio ha così parlato ai suoi dirigenti: “Non facciamo complottismo, non facciamo dietrologia, ma abbiamo perso per gli errori dell’arbitro. E ci spiace per i nostri tifosi”, le sue parole riportate da ‘Il Mattino’.

Napoli società dell'anno, ADL: "Anno indimenticabile, con Spalletti matrimonio felice. Spero di accontentare ancora i tifosi"
Aurelio De Laurentiis ha parlato dal palco del Gran Galà del Calcio 2023 alla premiazione della SSC Napoli, premiata come società dell'anno. 

"L’anno scorso è stato indimenticabile perché era atteso dai napoletani da 33 anni. Voi sapete che a Napoli, prima di questo scudetto, esiste un solo mito che è quello di Maradona. Quindi siamo stati capaci di riportare in questa città un sorriso e soprattutto ad insegnare ai più piccoli che lo stadio è un centro di aggregazione molto importante anche sul piano sociale. Oggi i bambini tifano più di prima. Quando arrivai a Napoli e non sapevo ancora nulla di calcio, mi fermai davanti ad una chiesa dove c’era un campetto con tre bambini: uno con la maglia del Milan, un altro dell’Inter e un altro della Juve. Scesi dall’auto e gli chiesi: ‘Scusate ma perché non avete la maglia del Napoli?’, e mi risposero: ‘Ma tu chi c**z si?’. Allora feci due passi indietro e dissi. 'Qui c’è molto da lavorare'. Ma per uno che viene dal cinema la sfida c’è sempre perché il vero compito è quello di avere successo con il committente che è il pubblico. Nel calcio il vero committente è il calcio, quindi ho detto: ‘lavoriamo per i tifosi e questa città’".
Su Spalletti: "Ho incontrato dopo un lunghissimo corteggiamento un grandissimo allenatore, perché con Chiavelli incontrammo 8-9 anni fa Spalletti, che non poteva venire. Era ancora legato a dei contratti con la Russia, poi abbiamo fatto altre scelte. Poi finalmente nel gennaio di due anni fa lo incontrammo con Chiavelli nel grattacielo del Bosco a Milano. Dove Spalletti ci vide nel garage ed era guardingo, perché nessuno ci doveva vedere. Ci mettemmo d’accordo per giugno e così è stato. E’ stato un matrimonio felice, talmente felice che quando mi ha detto che non se la sentiva più di andare avanti, anche se contrattualmente potevo andare avanti in precedenza avevo fatto un errore con Benitez obbligandolo a non andare via, ho deciso di lasciarlo andare. Avendo vinto lo scudetto e regalato a questa città un sogno che durava 33 anni, bisogna anche ringraziarlo e lasciarlo andare.

E’ stato un gesto anche d’amore? Nella vita è molto importante l’affetto, dipende tanto dalla generosità. Io nella vita sono stato molto generoso, è una cosa che ti insegna il cinema oltre ad essere un vero imprenditore. Questo devo dire che purtroppo nel calcio non l’ho trovato. Comunque ringrazio Luciano Spalletti, i miei calciatori che dopo verranno premiati, il direttore Giuntoli con cui abbiamo condiviso 8 anni, l'ad Chiavelli, ma sopratttto i tifosi del Napoli, che meritano questo e speriamo di continuarli ad accontentare".


L'Atalanta crolla a Torino: Juric batte il maestro Gasp 3-0, i bergamaschi restano a -4 dal Napoli

Festa Toro all'Olimpico-Grande Torino: i granata superano 3-0 l'Atalanta. Il Torino si porta in vantaggio con l'ex Zapata che riceve un cross basso dalla sinistra di Vlasic, approfitta di un errore in anticipo di Scalvini e supera Musso con una conclusione ravvicinata. La risposta nerazzurra non tarda ad arrivare ma il tiro dalla distanza di Ederson termina docile fra le braccia di Milinkovic-Savic. Verso la mezz’ora De Ketelaere avrebbe sul suo piede la palla del pareggio ma l’ex Milan calcia addosso al portiere granata che respinge.

La ripresa si apre con un contatto tra Scalvini e Buongiorno. Il centrale dell’Atalanta trattiene l’avversario in area di rigore e, dopo essere chiamato all’on-field review, Piccinini assegna la massima punizione per il Torino. Dal dischetto si presenta Sanabria che spiazza Musso. I granata trovano praterie per ripartire in contropiede e al 20’ è Bellanova che si presenta sul lato destro dell’area di rigore e calcia in porta ma il pallone termina alto sopra la traversa. Ad un minuto dal 90’ Miranchuk viene servito sul lato sinistro dell’area e calcia in diagonale ma ancora una volta Milinkovic-Savic respinge. Nel recupero c’è tempo anche per la doppietta personale di Zapata per il 3-0 definitivo. Atalanta che manca l'aggancio in classifica alla Fiorentina e resta a -4 dalla zona Champions occupata da Napoli e Roma.