Partiamo dalle basi, Un piccolo aggiornamento per capire di costa si sta parlando, Consultiamo wikipedia e riportiamo testualmente il significato di retorica e sofismo.

"La retorica è tradizionalmente intesa come l'arte del dire, del parlare, e più specificatamente del persuadere con le parole. Il termine viene dal latino rhetorica, a sua volta ripreso dal greco antico ῥητορική τέχνη (pr. rhêtorikề téchnê), arte del parlare in pubblico."

"Con sofisma - invece - si fa riferimento ad un'argomentazione capziosa e fallace, apparentemente valida ma fondata in realtà su errori logici formali o ambiguità linguistiche determinate dall'atteggiamento eristico e dall'intento volutamente ingannevole. L'origine del termine risale alla corrente filosofica dei sofisti. Sofisma deriva dal greco σόφισμα (pr. sóphisma), che deriva a sua volta dal verbo σoφίζομαι (pr. sophìzomai), che vuol dire parlare abilmente, scaltramente, in modo astuto.

In pratica, a seconda della convenienza, ogni politico, in funzione del partito o del movimento di appartenenza, dirà ciò che più gli conviene.

Sai la novità! È sempre stato così e adesso dovrebbe essere diverso? No, ed infatti diverso non lo è. A fare uso dei sofismi, chi più né meno, sono tutti coloro che in Sicilia si sono presentati al voto.

I 5 Stelle non hanno vinto la guida della regione, traguardo a cui puntavano, ma si consolano puntando il dito sul fatto che sono la forza politica che ha conquistato più voti di tutti.

Il centrodestra si esalta perché il proprio candidato, Nello Musumeci, è il nuovo presidente della Regione Sicilia che, a sua volta, urbi et orbi, dice di essere un candidato onestissimo e rispettabilissimo. Nulla da eccepire, ma questo non lo assolve dall'essere stato eletto grazie anche, se non soprattutto, ai voti raccolti da alcuni candidati presenti nelle sue liste, non certo a sua insaputa, che onestissimi e rispettabilissimi invece non lo sono, tanto che se la legge Severino fosse stata applicata, non avrebbero potuto esservi inclusi. Come rispettabilissimo non è neppure Silvio Berlusconi che, condannato, non può essere eletto ad alcuna carica pubblica, ma in compenso è stato acclamato, mentre faceva campagna elettorale, come se fosse un esempio da seguire.... pure dagli esegeti del voto PULITO come Matteo Salvini e Giorgia Meloni che nell'occasione non hanno avuto niente da ridire.

Ma l'impatto maggiore del voto siciliano è stato sul Pd e ancor di più su colui che lo identifica, Matteo Renzi, dato che ha voluto trasformare un partito "normale", in un partito personale. Un impatto negativo che, ovviamente non viene disconosciuto ma che, con i sofismi della retorica, il segretario del PD tenta di giustificarlo, scaricandone la colpa su questo o quello, con analisi che si basano su mezze verità, o verità lette in modo conveniente, per sfociare dal vittimismo alla solita propaganda dei risultati che "avrebbe" ottenuto grazie alle riforme da lui volute.

Ne è un perfetto esempio la Enews 497, di martedì 7 novembre 2017, che, a dire il vero, contiene anche elementi che fanno pensare ad uno stato di allucinazione permanente, quando Renzi scrive che "se il PD fa il PD e smette di litigare al proprio interno possiamo raggiungere, insieme ai nostri compagni di viaggio, la percentuale che abbiamo preso nelle due volte in cui io ho guidato la campagna elettorale: il 40%, raggiunto sia alle Europee che al Referendum. Sono mesi che cercano di mettermi da parte, ma non ci riusciranno nemmeno stavolta. Personalmente credo nella squadra. Siamo un bel gruppo di persone e possiamo rivendicare sia i risultati del passato sia i progetti del futuro."

Ogni ulteriore commento sarebbe fuori luogo, oltre che pleonastico. Rimane solo da complimentasi con Renzi per la sua dialettica eristica, sperando - per il suo bene - che tale dote non sia invece alimentata da un ben più preoccupante stato patologico.