Che a Letta e al Pd piaccia o no, in Israele vige un regime di apartheid
"Rinuncio alla mia candidatura perché il Pd viene prima di tutto e perché questa campagna elettorale è troppo importante per essere inquinata in questo modo".
Queste le parole con cui il segretario dem della regione Basilicata, Raffaele La Regina, annuncia il ritiro della sua candidatura, a causa della polemica legata ad alcune dichiarazioni pubblicate via social che denunciavano l'occupazione ed il regime di apartheid messo in atto da Israele nei confronti del popolo palestinese da ormai quasi sessant'anni.
Naturalmente, chi denunci il fatto che la segregazione razziale messa in atto dallo Stato ebraico non sia diversa da quella che era stata messa in atto in Sud Africa fino alla fine degli anni '80 è matematicamente definito un antisemita... dai media in genere, dalla stampa di destra in particolare e dai politici tutti, perché se ne fregano della storia e del rispetto dei diritti umani di cui si riempiono la bocca, perché è più semplice che la gente continui a credere che allo Stato ebraico di Israele tutto debba essere concesso, a causa della shoah.
Così al posto di La Regina, il Pd in Basilicata schiera il ministro Amendola che, commosso, ringrazia senza pudore in questo modo:
"Enrico Letta mi ha chiesto di correre come capolista alla Camera in Basilicata, dopo la rinuncia di Raffaele La Regina. Come sempre, la mia candidatura è al servizio della nostra comunità. Grazie Raffaele, hai dimostrato amore per il Pd. Adesso facciamo vincere il sud. Uniti".
Ma non è finita qua. Denunciare i crimini commessi nel corso degli anni da parte di Israele è una specie di maledizione che adesso colpisce anche un'altra giovane dem candidata alle politiche, Rachele Scarpa, automaticamente accusata di antisemitismo:
"Il Partito Democratico, di cui faccio parte - ha scritto sul proprio profilo social Rachele Scarpa per giustificarsi - sostiene da sempre il processo di pace in Medioriente e io mi riconosco nella posizione espressa dall’Unione Europea e anche dal Presidente Biden a favore di una soluzione a due Stati per il conflitto tra Israele e Palestina, quindi senza negare mai il diritto di Israele a esistere in sicurezza e allo stesso tempo quello dei Palestinesi a vivere al di fuori di uno stato di occupazione e con libere elezioni senza ricatti di Hamas.Ben altro discorso è la legittima critica alla politica del governo israeliano, quando in passato in nome del diritto di difesa è arrivato a colpire la popolazione civile, ricevendo critiche da tutto il mondo anche da parte di esponenti del mondo ebraico o da parte di politici preparati su questi temi come la ex presidente della Camera Laura Boldrini, che anche in questi giorni insieme ad altri esponenti del PD ha criticato la chiusura di ONG da parte delle autorità israeliane.La mia militanza politica è iniziata dal viaggio nel campo di sterminio e concentramento di Auschwitz: ritengo una priorità assoluta lottare contro razzismo e antisemitismo.È la politica estera delle destre italiane a essere completamente indifendibile e ad avere come riferimenti “campioni della democrazia” come Bolsonaro, Orbán, Putin e Trump".
Il problema del Partito Democratico, non sono i suoi giovani candidati, ma è lo stesso partito che pretende di rappresentare e difendere tutti, senza rappresentare e difendere nessuno. Il confuso Enrico Letta, guardando a ciò, ne è il perfetto rappresentante, uno dei migliori che il Pd avrebbe potuto scegliere come segretario.
Senza tirare in ballo altri temi, rimanendo sull'argomento, basti pensare al "rispetto dei diritti" di cui i dem, a partire dal suo segretario si riempiono la bocca. I dem riconoscono i diritti dei migranti, quelli degli omosessuali, quelli dei rifugiati, quelli del fine vita, ecc. e li associano al rispetto dei diritti umani, tra l'altro dovuto per legge visto che è al principio di una serie di trattati internazionali riconosciuti dall'Italia, oltretutto firmati a Roma.
Pertanto, i dem riconoscono come principio il rispetto dei diritti umani... ma non quando questo deve essere applicato al popolo palestinese. Per questo non è sorprendente aver visto il confuso Enrico Letta presentarsi al Portico d'Ottavia per esprimere alla comunità ebraica di Roma la propria commossa testimonianza a causa dei missili di Hamas che avevano ucciso alcune persone in Israele, mentre non manifestava altrettanta preoccupazione/commozione per i caccia israeliani che bombardavano a tappeto la Striscia di Gaza uccidendo decine di persone, bambini compresi.
Ma Letta è un politico confuso a capo di un partito confuso... e dobbiamo registrare le sue posizioni come normali. Perché stupirsene? Quello che invece non è normale, è che Rachele Scarpa o Raffaele La Regina siano iscritti al Pd... ma non hanno ancora capito cosa sia il partito di cui fanno parte oppure anche loro lo sanno benissimo, salvo che ritengano conveniente continuare a farne parte perché comunque garantisce o garantirà loro una carriera? E non sarà da stupirsi che tra qualche tempo pure loro si saranno dimenticati che anche ai palestinesi deve essere riconosciuto il rispetto dei diritti umani.