Rimaniamo ai fatti. Il Governo italiano attuale, rappresentato dal premier Conte, nell'ultimo Consiglio europeo ha raggiunto con l'Ue un nuovo accordo per il collocamento dei migranti nel caso questi sbarcassero in Italia.

L'iniziativa di Conte era stata dettata dal fatto che in precedenza l'Europa, contravvenendo agli accordi stipulati, non si era fatta carico dei migranti sbarcati in Italia in base alle quote convenute. Secondo molti, ciò era dovuto ad un accordo sottobanco tra i precedenti Governo e la Commissione Ue che, in cambio, avrebbe concesso maggiore flessibilità nella gestione del bilancio dell'Italia.

Il nuovo accordo, salutato da Conte e dal Governo come una soluzione al problema precedente, prevede che gli Stati membri dell'Ue accolgano i migranti solo su base volontaria e non obbligatoria.

Venerdì, tecnici rappresentanti i principali Stati dell'Unione si sono riuniti a Bruxelles per tracciare delle regole comuni sul problema degli sbarchi e sulle azioni da intraprendere per evitare che, in futuro, non si ripetano vicende come quella in corso relativa alla nave Diciotti.

Che cosa è stato detto all'Italia in questa riunione? Che il numero di migranti in arrivo nel nostro Paese è attualmente insignificante perché l'Italia chieda anche agli altri Paesi membri dell'Unione di farsene carico. Questa la sostanza che, come conseguenza sulla situazione contingente che vede 150 persone trattenute a bordo sulla nave Diciotti della Guardia Costiera italiana a cui il ministro dell'Interno Salvini impedisce lo sbarco, ha causato l'irritazione del Governo e una situazione di stallo nel porto di Catania.

In risposta alla decisione dell'Ue, il premier Conte ha detto che «l’Italia ne trarrà le conseguenze e, d’ora in poi, si farà carico di eliminare questa discrasia perseguendo un quadro coerente e determinato d’azione per tutte le questioni che sarà chiamata ad affrontare in Europa.»

Il vicepremier e ministro Di Maio è stato più preciso, dicendo che l'Italia si rifarà sui soldi che ogni anno dà all'Unione Europea.

Matteo Salvini ha rilasciato un'intervista alla trasmissione di Radio1 Zapping in cui ha dichiarato che l’Europa si era impegnata per accogliere 35mila migranti, mentre ne ha presi un terzo.

«Essere presi in giro per anni mi sembra eccessivo. Se i governi precedenti erano abituati a ingoiare e a pagare, problemi loro. Io penso che i soldi pagati da italiani e immigrati regolari che vivono in Italia devono finire ai cittadini del mio paese.
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Diciamo che 700mila immigrati giunti via mare in questi ultimi anni grazie alla complicità dei governi precedenti mi sembrano sufficienti, circa 160mila ospitati negli alberghi, 130mila domande di asilo politico ereditate e ancora da esaminare che nella maggior parte dei casi sono respinte perchè non fondate.
...
Se in Europa fanno finta di non capire, come ha detto il presidente Conte e il ministro Di Maio, visto che l’Italia paga abbondantemente l’Europa, vedremo di pagarla un po’ di meno.»



Quindi, sulla scia di Di Maio, anche Salvini conferma che l'Italia diminuirà il proprio contributo all'Europa: «Possiamo diminuirlo in quota, in base a quello che per l’Italia non fa o fa solo in parte; non parlo solo di immigrazione ma anche di banche, di turismo di industria - ha dichiarato il ministro. - È come se pagassi delle spese condominiali salatissime al mio condominio, ma sul mio pianerottolo ci fosse sporcizia!»

Inoltre, Matteo Salvini ha ribadito che dalla Diciotti non sbarcherà nessuno.

Ma a questo punto, però, i conti non tornano. Se in precedenza il governo italiano teneva praticamente in ostaggio dei migranti sulla Diciotti con il pretesto che l'Europa dovesse farsi carico di loro per le spese per l'accoglienza sostenute in passato dal nostro Paese, adesso che l'Italia ha dichiarato che si rifarà sui contributi che deve all'Europa per gestire l'accoglienza, per quale motivo trattenere a bordo di una nave 150 persone?

Questa domanda non ha ancora avuto risposta.


Nel frattempo le associazioni del Tavolo Asilo chiedono con urgenza al Governo italiano di autorizzare lo sbarco delle 150 persone a bordo della Diciotti.

I migranti soccorsi dalla nave italiana senza ulteriori indugi devono essere messi in condizione di ricevere assistenza adeguata e di beneficiare di tutte le garanzie definite dalla nostra Costituzione, dalla normativa nazionale, comunitaria e dalle convenzioni internazionali, a prescindere dai tempi e dagli esiti della contrattazione politica tra gli Stati Europei.

Le risposte dell’Unione europea alla gestione dei flussi migratori, compresi quelli dei minorenni, nel Mediterraneo devono essere richieste nelle opportune sedi e non attraverso il trattenimento illegale di persone a bordo di una nave.

A supporto della richiesta, anche una manifestazione organizzata per il pomeriggio di sabato al porto di Catania, sotto lo slogan "facciamoli scendere", da Legambiente, Pax Christi, Cobas, Arci, Anpi, No Muos e centri sociali...

Inoltre, in base a quanto scritto da alcune fonti stampa, la Guardia Costiera avrebbe fatto sapere al Viminale che la situazione a bordo della Diciotti, al di là delle dichiarazioni rilasciate ai media, sarebbe sul punto di diventare ingestibile, con i migranti che dopo 10 giorni non riescono più a vivere all'aperto sul ponte della nave.


Da non dimenticare neppure l'indagine del procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio che questo sabato sarà a Roma per incontrare alcuni funzionari del ministero dell’Interno: L'ipotesi di reato è sequestro di persona e arresto illegale. L’indagine avviata dalla Procura di Agrigento deve accertare se sia legittima o meno che i migranti siano trattenuti sulla Diciotti, e pertanto privati della libertà personale, senza che la magistratura non abbia emesso nei loro confronti alcun provvedimento cautelativo. Al momento, l'inchiesta è a carico di ignoti.


Una considerazione politica, per chiudere. Le attuali forze di maggioranza nel Paese hanno ottenuto un innegabile successo elettorale alle elezioni del 4 marzo criticando aspramente, e nella maggior parte dei casi giustamente, le decisioni prese dai precedenti governi.

Dopo tre mesi dal suo insediamento, l'attuale Governo ha continuato però a fare ciò che aveva fatto in precedenza: criticare aspramente e giustamente coloro che li avevano preceduti. Ma c'è un particolare che il Governo del cambiamento non sembra aver considerato: quello di prendere delle decisioni. Finora le decisioni sono state per lo più quasi sempre rimandate. Ma se non è il Governo a decidere, chi dovrebbe farlo?

 

Aggiornamento. Nel primo pomeriggio dalla Diciotti sono state fatte sbarcare 16 persone, 11 donne e 5 uomini, di cui 2 si sospetta malate di tubercolosi.

Lo sbarco, per motivi sanitari, è stato deciso  dall'ufficio di Sanità marittima di Catania. In casi simili, non sarebbe necessario il nula osta da parte del ministero dell'Interno.