Nello stile di una perfetta società medievale, prima di essere considerato tale, il cittadino viene visto e trattato come un vassallo: "Uomo di un altro uomo"!

Un pratica è quello che succede quando parliamo di gestione del verde pubblico, dato in mano alle Associazioni, come dimostra questa gara di appalto di qualche mese fa: (https://www.appaltitalia.it/searchscadute/gare/umbria/verde-e-arredo-urbano/gara-2002116.htm).

Una maniera più studiata e raffinata di come succedeva nella legislatura passata con il (tristemente) famoso progetto "Adotta il verde" senza che alle medesime associazioni di cittadini veniva dato un corretto strumento, sia economico che normativo, per ottemperare all'obbligo di garantire la fruibilità del verde cittadino!

In una maniera ipocrita si adduceva e si adduce tutt’ora, per giustificare un tale atteggiamento, la insostituibile sussidiarietà che le Associazioni hanno, dal punto di vista sociale e culturale, per la collettività mentre i motivi reali di tale comportamento dell’amministrazione comunale, con la sua Giunta ed il suo sindaco Andrea Romizi,, si possono individuare nel principio della economicità che comporta per il il medesimo Comune, come detto chiaro in alcune dichiarazioni fatte: "...in quanto l'Amministrazione, per tenere aperte alcune strutture, si troverebbe ad affrontare ingenti spese di gestione che, al contrario, sono di fatto delegate alle Associazioni...".

Ma questo non si può definire un vero e proprio atto di vassallaggio?

Per come è stato magistralmente organizzato "Perugia: Social City" crede proprio di si!

Ed ora veniamo al punto!

Su questo specifico argomento, fino dalla legislatura precedente a questa, dalle opposizioni era stato presentato, nello specifico, un ordine del giorno che riguardava la richiesta di aumento economico a disposizione delle Associazioni assegnatarie per eseguire correttamente i lavori, di manutenzione e sorveglianza delle medesime e, ad ulteriore richiesta, rimodulare i criteri di valutazione sulla base dei quali venivano scelte le Associazioni assegnatarie, nonché la possibilità della gestione diretta del Comune su alcune aree verdi di maggior importanza.

Nulla di fatto è avvenuto allora come non è avvenuto nel presente! Per come la vedevo io allora e per come la vedo adesso, avrebbero dovuto chiedere il totale annullamento dell'assegnazione (ma comunque...).

Logicamente, per le ragioni economiche lamentate dalla maggioranza, tale richiesta veniva regolarmente respinta e, di conseguenza, i problemi restavano esattamente quelli che erano, sono e saranno in futuro. Seguitando a negare, secondo la loro logica ipocrita di scaricare le proprie responsabilità di amministratori sulle spalle del povero cittadino, trattato alla stregua di un vassallo, il miglioramento delle condizioni delle aree verdi della nostra città non potranno mai essere migliorate in avvenire.

Naturalmente, da parte della maggioranza che gestisce pro tempore gli affari comunali, per seguitare ad assicurarsi un tale enorme vantaggio di vassallaggio, sono state addotte giustificazioni di tutto comodo che non stanno (come si suol dire) "ne in cielo ne il terra"!

Giampiero Tamburi (Perugia: Social City)