Economia

Si è tenuto a Palazzo Chigi l'incontro tra Governo e sindacati sulla Manovra 2025. Landini: "Che ci avete chiamati a fare?"

La premier Meloni, oggi, ha incontrato a Palazzo Chigi i sindacati per parlare della legge di bilancio 2025... dopo averla già presentata! Di norma, tali incontri si fanno prima di presentare i contenuti di una manovra, se effettivamente si vogliono ascoltare le necessità e i consigli delle controparti. Farli dopo servono solo al governo per poter dire - a chi ci crede - "abbiamo ascoltato tutti e abbiamo recepito, dove possibile, le necessità di tutti".

Così, al termine dell'incontro inutilmente fiume - l'incontro è durato molto più del previsto, tanto da consentire a Meloni di avere la scusa per poter disertare de visu il comizio di chiusura delle regionali in Emilia Romagna dove per i (post) fascisti tira aria grama, lasciando ai soli Tajani e Salvini il compito di intestarsi la sconfitta - i segretari generali di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, hanno confermato le ragioni alla base dello sciopero generale proclamato per il 29 novembre: 

"Il governo si dice disponibile al confronto, purché stia dentro i margini che ci siamo dati e l’impianto della legge. Di cosa stiamo parlando, cosa ci avete chiamato a fare? Non vogliono cambiare niente. L’esecutivo nel rapporto con l’Europa ha deciso di tagliare la spesa e non agire sulle entrate, anzi l’unica spesa aumentata è quella per le armi e la difesa, chiedendo perfino lo scorporo dal patto di stabilità. Perché non lo chiedono per la sanità e la scuola? O per le politiche industriali, visto che da venti mesi la produzione cala?Non si sono potuti fare passi avanti - ha aggiunto Maurizio Landini - il Governo ha riconfermato che la manovra è quella presentata in Parlamento. I margini sono quelli, gli spazi di modifica sono limitati. Se si condivide l'impianto bisogna stare dentro quella logica. Noi confermiamo il giudizio di una pessima legge di bilancio che non affronta e non dà un futuro al Paese. Diventa allora importante che arrivi un messaggio molto chiaro. Anche dopo lo sciopero del trasporto pubblico locale di venerdì scorso, il governo non ha mosso un dito. Va detto esplicitamente: se c’è un aumento dei salari quest’anno, è solo grazie al rinnovo dei contratti firmati dal sindacato con i datori di lavoro privati: è appena arrivata la notizia della trattativa dei tessili in cui hanno raggiunto un accordo, con aumento salariale tra il 12 e il 13%. Non del 6% come vorrebbe il governo.Pertanto, è assolutamente riconfermata la ragione dello sciopero generale del 29 e la necessità di invertire questa tendenza non più accettabile". 

Autore Egidio Marinozzi
Categoria Economia
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