Nonostante il campionato sia ripreso e nonostante sia stato siglato il nuovo protocollo che riduce al minimo le possibilità di una sua sospensione, la querelle relativa ai diritti televisivi non sembrerebbe ancora risolta.
La Lega, infatti, i soldi relativi all'ultima rata dei diritti tv non li ha ancora visti, nonostante gli stadi restino chiusi e le immagini in tv siano le uniche a poter documentare le partite ai tifosi. Per quanto riguarda i titolari dei diritti di trasmissione in Italia, né Dazn, né Sky hanno finora pagato l'ultima rata.
Dazn ha promesso, anticipando un piano di rientro, accettato dai presidenti, di farlo entro luglio. Sky, al momento non ha fatto trapelare nulla riguardo. Per la Lega non è una buona notizia, anche in considerazione del fatto che in ballo ci sono oltre 130 milioni.
Per questo, ai vertici della tv via satellite è stato inviato un ultimatum: o i soldi arriveranno entro il 12 luglio oppure niente dirette.
L'ultima rata scadeva alla fine di maggio, ma Sky si era rifiutata di pagare per tre motivi: il campionato era stato interrotto; sino allo stop era stato versato più del dovuto rispetto alle gare disputate; la pandemia non rendeva certa la ripresa delle gare.
Adesso, però, le motivazioni addotte da Sky sono venute meno e, pertanto, la sua posizione appare sempre meno sostenibile.
Dal punto di vista dei tifosi, inoltre, non c'è neppure la ciambella di salvataggio dell'idea avanzata dal ministro delo Sport, Spadafora, che si era adoperato perché almeno una partita di ogni giornata di Serie A venisse trasmessa in chiaro.
L'Antitrust ha dato il proprio "niet", dopo che Mediaset aveva chiesto un suo intervento, preoccupata di poter perdere parte delle entrate pubblicitarie nel prime time nel caso i suoi programmi avessero dovuto scontrarsi con una partita di Serie A, specie se importante.