Anche in Italia, a luglio 2022, la  stima dell'indice del clima di fiducia risulta in calo così come negli altri Paesi guida dell'Ue, Francia e Germania.

Per quanto riguarda i consumatori la fiducia per quello che il futuro fa sperare passa da 98,3 a 94,8. Anche l'indice composito del clima di fiducia delle imprese diminuisce, con un calo che da 113,4 arriva a 110,8.


Per i consumatori, c'è poco da dire: tutte le componenti dell'indice di fiducia sono in calo, a partire dal clima economico e da quello futuro che registrano le diminuzioni più marcate scendendo, rispettivamente, da 93,9 a 84,9 e da 98,8 a 92,9; il clima personale e quello corrente flettono in misura più contenuta passando, il primo da 99,8 a 98,1 e il secondo da 97,9 a 96,1. Inoltre, si segnala un diffuso peggioramento di tutte le variabili che entrano nel calcolo dell'indice, ad eccezione dei giudizi sull'opportunità di acquistare beni durevoli nella fase attuale.


Passando alle imprese, l'andamento rispecchia quello dello scorso maggio, con la fiducia in peggioramento nella manifattura (l'indice scende da 109,5 a 106,7) e nei servizi di mercato (da 109 a 104,1), mentre migliora nelle costruzioni (l'indice sale da 159,7 a 164,4) e nel commercio al dettaglio (da 107,2 a 108,1).

Quanto alle componenti degli indici di fiducia, nella manifattura peggiorano le attese sul livello della produzione e, in misura più marcata, i giudizi sugli ordini; le scorte sono giudicate in diminuzione rispetto al mese scorso. Nel comparto delle costruzioni migliorano sia i giudizi sugli ordini sia, soprattutto, le attese sull'occupazione presso l'impresa.

Con riferimento ai servizi di mercato, tutte le variabili che compongono l'indicatore si deteriorano rispetto allo scorso mese. Infine, nel commercio al dettaglio la dinamica negativa dei giudizi sulle vendite si associa ad un marcato aumento delle aspettative sulle vendite future e ad un incremento delle scorte di magazzino.