L'incubo dell'esonero è tornato a bussare alla porta di Thiago Motta, e questa volta con violenza inaudita. Quella che  per la Juventus doveva essere una serata di riscatto dopo le recenti delusioni in Champions e Coppa Italia si è trasformata in una nuova catastrofe, travolta dall'Atalanta di Gian Piero Gasperini in un Allianz Stadium desertificato dalla rabbia dei tifosi. Un 4-0 che non è solo un risultato negativo, ma un pugno nello stomaco per una squadra che è apparsa allo sbando, guidata da un allenatore incapace di reagire.  

La fotografia più cruda di domenica sera? Le migliaia di posti vuoti abbandonati dai tifosi con largo anticipo in ogni settore dello stadio, mentre dalle curve risuonava il coro amaro di «Vergognatevi». Una contestazione che non ha risparmiato nessuno: dalla dirigenza ai giocatori, fino ad arrivare a Thiago Motta, fischiato pesantemente a fine gara. Il vantaggio iniziale di Retegui e le successive tre reti nerazzurre hanno fatto esplodere una frustrazione accumulata da mesi, tra l'eliminazione in Champions League contro il PSV, la figuraccia in Coppa Italia con l'Empoli, senza dimenticare il ko subito in Supercoppa. La prima sconfitta casalinga in campionato è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.  

Ora, per l'italo-brasiliano il futuro è diventato ancor più fosco di prima. Se finora la dirigenza – con il direttore sportivo Cristiano Giuntoli in prima linea – gli aveva garantito sostegno pubblico, il vento potrebbe cambiare rapidamente. La corsa al quarto posto, chiave d'accesso alla Champions, è più insidiosa che mai, con Lazio e Bologna con cui dover fare i conti: nei club come la Juve, i risultati sono tutto, poiché prestigio e bilanci economici sono tutt'uno.

Non aiutano, poi, le relazioni non certo idilliache tra tecnico e squadra. Gli episodi non mancano: dagli screzi iniziali con Douglas Luiz alle incomprensioni con Danilo e Nicolò Fagioli (ceduto a gennaio), fino al confronto acceso con Dusan Vlahovic in Arabia Saudita, culminato in esclusioni punitive. Senza dimenticare la gestione ambigua della fascia di capitano, passata di braccio in braccio senza trovare un leader vero. Dopo l'umiliazione subita con l'Empoli, alcuni faccia a faccia avevano temporaneamente placato gli animi, ma la polvere sotto il tappeto rischia di sollevarsi di nuovo.  

Se la crisi dovesse approfondirsi, la Juventus potrebbe guardare altrove. In cima ai sogni della tifoseria c'è il ritorno di Antonio Conte, ma anche Gian Piero Gasperini, in uscita dall'Atalanta, e Roberto De Zerbi, ex juventino ora al Marsiglia, sono nomi che riscaldano il cuore dei tifosi. Intanto, Thiago Motta ha dieci partite da qui alla fine del campionato per poter invertire la rotta, a partire dalla prossima, che vede i bianconeri impegnati a Firenze contro una Viola in cerca di riscatto, a partire dal suo allenatore, l'ex juventino Palladino, anche lui sulla graticola e a rischio esonero nel caso dovesse fallire il passaggio degli ottavi in Conference League.