L'Unione europea ha finalmente resa nota la lista dei Paesi ai cui cittadini, a partire dal 1 luglio, sarà consentito l'ingresso nell'Unione europea.
Prima di elencare i Pesi che ne faranno parte, è necessario indicare quelli che non ne faranno parte. Tra questi, Russia, Brasile, Turchia e, soprattutto, Stati Uniti. Gli americani, almeno per ora, non potranno venire in Europa. Il contagio da Covid è ripreso negli Usa con maggior forza rispetto ad aprile e, come gli altri Pesi appena citati, è adesso uno dei principali focolai al mondo dell'infezione.
La procedura dell'UE per compilare l'elenco e i criteri in base ai quali determinati Paesi possano definirsi o meno sicuri è terminata solo poche ore fa ed è stata compilata grazie ad una maggioranza qualificata, costituita dal 55% dei paesi dell'Unione in rappresentanza del 65% della popolazione dell'Ue.
I criteri di valutazione, che per alcuni Paesi non potevano certo prescindere dal turismo, hanno comunique dovuto cedere i passo alle necessità rappresentate dall'emergenza sanitaria.
Questi i Paesi ai cui cittadini è permesso sbarcare in Europa: Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Serbia, Corea del Sud, Tailandia, Tunisia e Uruguay.
E la Cina? In teoria anche i cinesi possono venire in Europa. Il problema, per il momento, è costituito dal fatto che i criteri di compilazione della lista prevedono anche il requisito di reciprocità. Quindi, non appena la Cina consentirà l'ingresso agli europei, anche per i cinesi sarà possibile sbarcare in Europa.
Il Regno Unito, fino al 31 dicembre 2020 è ancora in Europa, e pertanto gli spostamenti di cittadini britannici riguardano le regole interne dell'Ue che ancora prevedono limitazioni e quarantene per gli spostamenti tra alcuni Paesi, anche se progressivamente dovrebbero essere in gran parte tolte a breve.
L'Italia, e non solo, non potrà certo trarre beneficio dai divieti imposti ad americani e russi e molto delle località turistiche esclusive risentiranno e non poco della loro mancanza, ma i 40mila casi di contagio registrati negli Stati Uniti solo nelle ultime 24 ore e i quasi 7mila registrati in Russia non potevano far decidere altrimenti.
Va però aggiunto che la decisione del Consiglio non è uno strumento giuridicamente vincolante. Pertanto, sono le autorità dei vari Stati membri che autonomamente potranno tener conto o meno di tale raccomandazione, eliminando progressivamente le restrizioni di viaggio verso i paesi elencati. Uno Stato membro, però, non dovrebbe poter decidere di revocare le restrizioni di viaggio per i paesi terzi non elencati prima che ciò venga deciso in modo coordinato.
La lista, che verrà aggiornata ogni due settimane, dovrebbe comunque già comprendere anche i residenti di Andorra, Monaco, San Marino e Vaticano, considerati come residenti nell'Ue.