Varie ONG, insieme ad associazioni per la difesa delle libertà e dei diritti umani, hanno iniziato mercoledì 14 settembre una campagna per convincere Barack Obama a concedere la grazia a Edward Snowden, ma la Casa Bianca continua a chiedere che sia processato.

Human Rights Watch, Amnesty International e l'ACLU, la potente associazione americana per la difesa delle libertà, intendono creare un movimento d'opinione che possa indurre Obama a dare la grazia all'whistleblower Edward Snowden, attualmente rifugiatosi in Russia.

La campagna si incentra su una petizione disponibile sul sito pardonsnowden.org, già firmata da grandi avvocati e personaggi famosi, come l'attore Martin Sheene, la scrittrice Joyce Carol Oates, il regista Michael Moore e l'attore Daniel Radcliffe.

Nel 2013 Edward Snowden, ex consulente della NSA (National Security Agency), aveva rivelato i segreti della rete di sorveglianza elettronica americana allestita dopo gli attentati dell'11 settembre 2001. Se riconosciuto colpevole del reato di spionaggio, potrebbe essere condannato a 30 anni di prigione.

L'amministrazione Usa, come ha confermato per bocca del suo portavoce Josh Earnest, è ferma nella richiesta che Snowden, ritenuto responsabile di aver messo in pericolo con le sue rivelazioni le vite di suoi connazionali, rientri negli Stati Uniti e accetti di essere processato per i gravissimi reati di cui è accusato. Una domanda di grazia al momento non sarebbe nemmeno da prendere in considerazione, non essendo Snowden ancora stato condannato.

Lo scorso luglio la Casa Bianca aveva dichiarato irricevibile una petizione a favore di Snowden sostenuta da 160.000 firme. Questa volta l'auspicio è che il presidente Obama, negli ultimi mesi del suo mandato, a fronte della pressione dell'opinione pubblica, possa tornare sulle sue posizioni e voglia lasciare un segno nella storia, graziando Snowden.

L'ACLU ha pubblicato sull'edizione di mercoledì dell'Washington Post un'intera pagina di pubblicità in cui è ritratto Edward Snowden, che tiene vicino al volto quella che sembra essere una bandiera americana, e in cui si legge: "Edward Snowden si è battuto per la nostra libertà. E' giunto il momento che possa godere della sua."

I difensori di Snowden sostengono che, anche se il loro assistito riconoscesse di aver infranto la legge rendendo pubblici dei segreti di stato, le sue rivelazioni hanno portato solo dei benefici, costringendo a modificare leggi incostituzionali e a garantire una migliore protezione della vita privata degli utilizzatori di Internet in molti paesi.

In una videoconferenza, Snowden ha dichiarato che ci sono delle leggi che dicono determinate cose, ma forse la ragione per cui esiste la grazia è proprio per le eccezioni, per le cose che sembrano formalmente illegali, ma che, sotto il profilo morale, appaiono come vitali e necessarie.

Il lancio della campagna a favore della concessione della grazia, coincide con l'uscita sugli schermi del nuovo film di Oliver Stone, intitolato appunto "Snowden".