Tra il 16 novembre e il 17 dicembre 2021 - riporta l'Istat - è stata condotta la terza edizione della rilevazione speciale "Situazione e prospettive delle imprese dopo l'emergenza sanitaria Covid-19", che aggiorna le informazioni raccolte nelle precedenti edizionii misurando comportamenti e strategie delle imprese a quasi due anni dall'inizio della pandemia.
Nonostante la ripresa produttiva, la crisi sanitaria continua a generare un clima di incertezza e necessità di veloci assestamenti nelle strategie e repentini cambiamenti nelle aspettative degli operatori. Nel Report si evidenzia come le imprese italiane stiano affrontando questa fase.
La rilevazione ha interessato un campione di 90.461 imprese con 3 e più addetti attive nell'industria, nel commercio e nei servizi, rappresentative di un universo di circa 970mila unità, pari al 22,2% delle imprese italiane, che però produce il 93,2% del valore aggiunto nazionale, impiegando il 75,2% degli addetti (13,1 milioni) e il 95,5% dei dipendenti.
Tra le imprese oggetto di indagine sono 753 mila, il 77,6% del totale, le micro-imprese con 3-9 addetti in organico mentre le piccole (10-49 addetti) sono189mila (il 19,5%). Le medie imprese sono circa 24mila (50-249 addetti) e le grandi 4mila (250 addetti e oltre).
Più della metà delle imprese è attiva al Nord (il 28,7% nel Nord-ovest e il 22,7% nel Nord-est), il 21,3% al Centro e il 27,3% nel Mezzogiorno.
Il 69,9% opera nei servizi, di cui il 24% nel commercio, il 19,1% nell'industria in senso stretto e l'11,0% nelle costruzioni.
Così l'Istat ha riassunto i dati raccolti.
In chiusura d'anno il sistema delle imprese recupera solidità.
Oltre l'80% delle imprese, che rappresentano più del 90% del valore aggiunto, prevedono di trovarsi in una situazione di completa (41,3%) o parziale (39,5%) solidità entro la prima metà del 2022. Poco più del 3% si giudica invece gravemente a rischio.
Il 9,4% delle imprese ha aumentato il personale nella seconda metà del 2021 mentre un altro 12,1% sta assumendo. Ma tra queste quasi i due terzi segnalano difficoltà a reperire le competenze necessarie.
Per quasi un quarto delle imprese i fattori di rischio per la crescita sono l'indebolimento della domanda e gli ostacoli nell'acquisire gli input produttivi.
Il rapporto completo è disponibile alla seguente pagina:
www.istat.it/it/files//2022/02/REPORT-COVID-IMPRESE_2022.pdf