Il mondo poetico di Lorenzo Cristallini: rime, emozioni e introspezione. A cura di Ely Gocce di Rugiada
Puoi raccontarci qualcosa su di te e su come hai iniziato a scrivere poesia?
Sono un medico per necessità, un poeta per passione, un tifoso per fede e un novello Spartaco per cultura e forma mentis.Il mio interesse per la poesia non nasce sui banchi di scuola, bensì grazie ad uno zio che mi ha fatto conoscere le poesie del poeta Carlo Alberto Camillo Salustri (dai più conosciuto con lo pseudonimo di Trilussa) e a mia madre che mi ha poi regalato una raccolta di poesie di questo poeta che è una figura molto importante per la mia arte poetica. Leggendo i componimenti poetici di Trilussa, ma anche quelli di Giuseppe Gioachino Belli e di tutti quei poeti anonimi che si sono celati dietro le pasquinate della Congrega degli Arguti ho iniziato a scrivere i miei versi e le mie rime, prima sporadicamente e poi sempre più frequentemente perché la poesia è forse il miglior modo con cui la mente di un savio può perdersi ed il miglior mezzo per poter affrontare l’amarezza delle “cose della vita”. I versi e le rime sono per me anche un rifugio dove trovare conforto e riparo dall’amarezza della realtà quotidiana ed un mezzo con cui comunicare dei messaggi ben protetti da quella che io definisco la “magia della poesia”.
Qual è stato il tuo primo libro di poesia e come ha influenzato il tuo percorso artistico?
“Follie di un savio” (edito dalla ATILE Edizioni) è la mia prima silloge di poesie ed aforismi pubblicata nel 2021. Quest’opera in cui sono presenti 45 poesie e 15 aforismi, che ha visto la luce grazie all’editrice Elita Di Girolamo ed alla Dott.ssa Elena Midolo che hanno creduto nei miei versi e nelle mie rime, ha avuto una lunga gestazione perché si compone di una selezione tra le poesie e gli aforismi scritti in un arco temporale di diversi anni. “Follie di un savio” è stata quindi una scommessa vinta con me stesso perché è la silloge che mi ha permesso di far conoscere la mia arte poetica. Questa silloge è stata anche fondamentale per la realizzazione di “Amari versi e dolci rime” (edita anche questa dalla ATILE Edizioni), che può essere considerata un vero e proprio seguito di “Follie di un savio”, perché mantenendo la stessa impostazione concettuale (si compone anche questa di poesie ed aforismi) continua idealmente il percorso interiore, che è un viaggio intellettuale, iniziato nella prima silloge.
Cosa speri che i lettori trovino nei tuoi libri e come descriveresti il messaggio che trasmetti attraverso la tua poesia?
La mia speranza è che i versi e le rime di “Follie di un savio” e di “Amari versi e dolci rime” possano aiutare il lettore a compiere un proprio viaggio intellettuale, seguendo un percorso che può essere definito quasi catartico, che gli permetta di elaborare delle sue personali riflessioni sui vari temi e sui vari messaggi nascosti nelle poesie per evadere dalla condizione di dover essere savio, imposta dalla vita o dalla sua professione o arte, ma anche per confrontarsi con l’amarezza generata dalla “cose della vita” e per affrontarla nel modo più giusto per lui. In questo percorso io non voglio fornire delle risposte preconfezionate al lettore, il mio intento è quello di accompagnarlo in questo viaggio intellettuale proponendogli degli spunti di riflessione affinché lui possa pensare in autonomia e trovare la sua via e la sua personale risposta per affrontare la vita nel modo più giusto per lui.
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